The Postcard della regista marocchina Asmae El Moudir è il film vincitore della sesta edizione di IsReal, Festival di cinema del reale della città di Nuoro. “Per il coraggio e la sincerità con la quale la regista ha colmato una rimozione famigliare e per la delicatezza nel costruire e raccontare una relazione profonda con i personaggi e la loro comunità di appartenenza”, così la giuria composta da Giovanni Cioni, Alberto Fasulo e Letizia Gatti gli ha assegnato il primo premio.
The Postcard è ambientato in un piccolo villaggio del Marocco ed è la storia di un viaggio che parte dalla ricerca delle tracce perdute di una madre per evolvere in una storia universale sull’emancipazione, offrendo un meraviglioso ritratto su una comunità di donne e il loro desiderio di appartenenza.
La giuria di IsReal ha assegnato il secondo premio a Apiyemiyekî di Ana Vaz “per il linguaggio cinematografico folgorante, che rivela la memoria degli scomparsi, i popoli sterminati dell’Amazzonia e la loro domanda sempre viva: “Perché?”.
La Giuria giovani del Festival, come da tradizione, ha assegnato il premio per il terzo posto: la scelta è ricaduta su Makongo, di Elvis Sabin Ngaïbino, “per la particolarità dello sguardo del regista che ha saputo introdurci in una comunità a lui vicina, attraverso una narrazione diretta e onesta”.
La Giuria giovani del Festival quest’anno ha volto assegnare anche una menzione speciale, “per l’audacia e la freschezza del linguaggio” a “Sulle arie, sulle acque, sui luoghi” della regista sassarese Vittoria Soddu. Il film è realizzato con i filmati d’archivio legati alla campagna promossa dalla Fondazione Rockfeller contro la malaria tra il 1946 e 1951.
Il Festival è stato organizzato dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna con la partecipazione di Fondazione di Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission. Con quarantasette film totali in calendario, il programma della rassegna diretta da Alessandro Stellino ha presentato il meglio della produzione documentaria internazionale, privilegiando le opere a carattere etno-antropologico, con un occhio di riguardo per gli esordienti e i giovani autori.
La commissaria straordinaria per l’ISRE Stefania Masala: «Con questa edizione di IsReal Festival abbiamo rappresentato la felicità di rimettere in moto la virtuosa catena degli eventi culturali fruita attraverso gli spazi teatrali. IsReal quest’anno è stato l’evento che ha introdotto l’anno deleddiano, a 150 anni dalla nascita della grande scrittrice nuorese, e che l’ISRE celebrerà con una programmazione molto ricca. Ciò che mi preme sottolineare è come la figura della Deledda non sia soltanto quella della scrittrice, ma soprattutto la figura di una donna che ancora oggi può rappresentare un modello per ciascuna donna di oggi: è un invito a osare, ad avere il coraggio di trasformare i propri sogni in realtà».
«Siamo molto soddisfatti di questa sesta edizione, realizzata finalmente in presenza dopo un estenuante lockdown con un pubblico e con i film sullo schermo» dice il direttore artistico del Festival, Alessandro Stellino. «Non è stata solo una rassegna di film, ma attorno si è creata una comunità e un’esperienza. La risposta partecipata ci ha dato grande soddisfazione, confortata da numeri molto buoni: con la programmazione siamo andati a ottemperare a quella radice etnografica che sta alla base dell’Istituto organizzatore cercando dei film che si facessero racconto di luoghi e culture. È stato un viaggio scandito da un importante omaggio a Cecilia Mangini, recentemente scomparsa, e sotto l’egida di Grazia Deledda, di cui quest’anno ricorre il 15° anniversario. Due donne importanti non solo per la nostra storia».
La Direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta: «La Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Sardegna ha affiancato l’ISRE dalla prima edizione del Festival IsReal nella logica della creazione e del rafforzamento del sistema audiovisivo isolano di cui la Film Commission è ente di governance».
«Siamo convinti che il cinema del reale rappresenti per la Sardegna un fondamentale spazio di incontro e dialogo tra le nostre comunità creative ed il resto del mondo – spiega Gianluca Aste, Presidente della Sardegna Film Commission. – L’opportunità nuova della edizione 2021 è data dalla focalizzazione su Grazia Deledda ed i suoi luoghi del cuore, che ci consentono di far conoscere e scoprire il premio Nobel nuorese a registi in concorso ospiti in città in questi giorni come Alejandro Telemaco Tarraf e Jonathan Millet, nonché i giurati Giovanni Cioni, Alberto Fasulo, Letizia Gatti, impegnati con la nostra squadra di produzione nei location Scouting. Siamo felici di avere l’occasione di incontrare tante giovani registe ospiti nella Rassegna “Essere donne: una nuova generazione” e avere un’ulteriore occasione per promuovere il progetto di WIF il network delle donne nel cinema e nell’audiovisivo attivato in Sardegna dalla Film Commission dal 2015. Perché crediamo che una industria cinematografica sostenibile e inclusiva sia possibile e il nostro lavoro si muove quotidianamente in questa direzione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Europea 2030».
Il direttore della Fondazione di Sardegna Carlo Mannoni: «Ricordo quando Isreal partì, sei anni fa: trovammo già da allora la formula giusta. Questa edizione si pone in continuità con il passato attraverso un continuo lavoro di elaborazione e di ricerca che parte da una matrice forte, quella della cultura nuorese. Ho sentito una bella energia, ci sono le condizioni per proseguire nel futuro».
Il Festival si è concluso con il tutto esaurito con la proiezione di due film di ispirazione deleddiana: “Cercando Grazia” di Maria Grazia Perria e “Grazia Deledda la rivoluzionaria”, di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli. Prodotto dall’ISRE, quest’ultimo film è stato proiettato in anteprima mondiale in contemporanea dall’Istituto italiano di Cultura di San Francisco e nelle sale del Teatro Eliseo di Nuoro. Di ragguardevole rilevanza cinematografica e di grande impatto emotivo, è l’omaggio che Cecilia Mangini, nella sua ultima fatica alla macchina da presa prima della scomparsa, ha dedicato alla figura di Grazia Deledda.