Assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. È la sentenza pronunciata oggi dal collegio dei giudici del tribunale di Nuoro, presieduto da Giorgio Cannas, nei confronti di Roberto Cadeddu, presidente di Confesercenti Nuoro e imputato di tentate molestie sessuali nei confronti di una dipendente del suo bar.
Il collegio prima della sentenza ha voluto risentire in aula un’altra dipendente di Cadeddu, che la mattina del 24 maggio 2017, giorno in cui sono successi i fatti, era presente nel bar. La giovane ha ribadito la dichiarazione resa in precedenza nell’aula del tribunale barbaricino. In quell’occasione la teste aveva raccontato che la collega era salita in magazzino insieme al datore di lavoro per portare giù uno scaffale e quando è scesa era “in stato di alterazione” perché “importunata” da Cadeddu che aveva tentato di baciarla. La donna aveva anche aggiunto che era stata la presunta vittima a proporsi per andare a prendere lo scaffale.
L’accusa di molestie sessuali nei confronti del presidente di Confesercenti era stata derubricata a “tentate molestie” dal Pm Giorgio Bocciarelli, in fase di discussione quando aveva sollecitato per lui 8 mesi di carcere. Il magistrato ha ritenuto credibili le testimonianze della vittima e dell’altra dipendente. Aveva chiesto la condanna di Cadeddu anche l’avvocato della vittima, Adriano Catte, in linea con la ricostruzione del Pm.
Di segno opposto, invece, le arringhe dei difensori di Cadeddu, Gianfranco Mattana e Luca Pennisi, secondo i quali “la giovane voleva colpire Cadeddu perché aveva annunciato e poi posto in essere il licenziamento nei suoi confronti”. Soddisfatto dopo la sentenza l’avvocato Pennisi: «È l’esito che auspicavamo, finalmente il collegio giudicante ha reso giustizia al nostro assistito che ha passato dei momenti brutti in questi anni».