In seguito alle recenti vicissitudini legate all’emergenza abitativa a Nuoro (APPROFONDISCI), Lisetta Bidoni (Progetto per Nuoro) scrive in una nota rivolta al presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, all’Assessore al Patrimonio, a quello ai Servizi Sociali e ai dirigenti Servizio Patrimonio e Servizi Sociali di Nuoro, scrive:
“Il giorno 19 maggio 2021 la città di Nuoro ha assistito ad uno spettacolo poco degno di una paese civile. Alle ore 9, Ufficiale Giudiziario, funzionari di Area e forze dell’ordine si sono recati presso il domicilio di una donna, con inabilità abbastanza importante e madre di due minori, per rendere esecutiva una procedura di sfratto avviata da Area per occupazione abusiva e morosità.
La donna, disoccupata, da circa 6 anni occupa abusivamente un alloggio di 46mq situato al piano terra di un complesso abitativo di proprietà di AREA per il quale l’Azienda esige una tassa di occupazione di oltre 300 euro mensili, una somma chiaramente fuori dalla possibilità della donna e che da circa 14 mesi, per ragioni oggettive, non è più in grado di corrispondere.
La donna, barricata in casa, ha avuto il sostegno di oltre 15 giovani donne arrabbiate e indignate, molte delle quali a loro tempo avevano vissuto la stessa esperienza. Donne che si sono e si stanno facendo carico della emergenza abitativa a Nuoro, affiancando tutti e tutte coloro che si trovano in situazione di disagio e di bisogno, e pronte a qualsiasi azione pur di impedire lo sfratto forzoso. Nel corso della mattinata la tensione è salita alle stelle, normalizzandosi solo con l’annuncio che lo sfratto sarebbe stato rinviato al 30 di giugno”.
“Considerato – prosegue la nota – che quella descritta non è che una delle tante emergenze abitative di cui soffre Nuoro da diversi anni; che oltre un centinaio di persone occupa abusivamente appartamenti di proprietà del Comune o di Area, per la maggior parte nuclei familiari monoreddito, donne single con figli a carico, uomini single; che sono in dirittura d’arrivo altri provvedimenti di sfratto, non meno di una decina; che il fabbisogno abitativo si stima in oltre 1600 alloggi; che risultano iscritti in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica circa 300 persone; che diversi appartamenti di proprietà del Comune o di Area risultano liberi e non assegnati; che è necessario provvedere in tempi rapidi alla soluzione del problema; che è necessario evitare che si ripetano situazioni come quella descritta in premessa, chiediamo l’inserimento all’OdG del prossimo Consiglio comunale, aperto ai responsabili di Area, la discussione sulla Emergenza abitativa al fine di conoscere l’esatta dimensione del fabbisogno abitativo e dell’emergenza abitativa, il patrimonio immobiliare disponibile per uso abitativo, il numero degli alloggi popolari liberi, non assegnati e/o non occupati, le misure messe in essere per dare risposta alle emergenze, l’eventuale piano di interventi di edilizia residenziale pubblica programmato a breve e lungo termine anche in collaborazione con AREA; di valutare e deliberare in merito alle azioni da mettere in campo per dare risposte, nell’immediato, alle situazioni di particolare gravità e urgenza sociale,
nel medio e lungo termine, alla domanda di edilizia residenziale sociale”.