Scarpette rosse o fascia fucsia intorno al braccio: a una settimana dalla tragedia le donne di Tortolì hanno voluto dire “stop alla violenza sulle donne” e abbracciare idealmente il 19enne Mirko Farci, ucciso a soli 19 anni, e sua madre Paola Piras, di 50, sulla quale il ragazzo si era gettato per difenderla dalle coltellate dell’ex compagno, Masih Shahid, operaio 29enne di origini pakistane, ora rinchiuso nel carcere di Cagliari-Uta.
Paola, raggiunta da 18 fendenti, è ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Lanusei, dove è ancora in coma farmacologico e continua lottare per la vita.
Un dramma che ha lasciato sgomenta la cittadina ogliastrina e così un gruppo di donne ha chiamato tutta la comunità a partecipare alla manifestazione di questa sera davanti alle scuole elementari di via Monsignor Virgilio, a 200 metri dalla casa di mamma e figlio.
«Il nostro è un gruppo spontaneo di donne che ha voluto dare vita a un momento di riflessione ma anche dire basta al fenomeno del femminicidio – spiega Sara Corona, una delle organizzatrici. Ciò che è avvenuto a Tortolì una settimana fa ci ha lasciato sgomenti: è stato un tentativo di femminicidio che non è riuscito solo perché Mirko è coraggiosamente intervenuto in difesa di sua madre ed è stato ucciso al suo posto. Non è possibile andare avanti così: in Italia avviene un femminicidio ogni tre giorni e dall’inizio del 2021 già 34 donne sono morte per questo fenomeno».
Il momento di riflessione ha riguardato anche il tentativo di linciaggio avvenuto martedì scorso subito dopo l’arresto del giovane pakistano: in quell’occasione molti cittadini di Tortolì hanno aspettato l’uscita dalla caserma dei carabinieri di Masih Shahid per dargli addosso, assalto bloccato dalle forze dell’ordine.
«Lo vogliamo dire con molta chiarezza stasera – sottolinea Sara Corona – il fenomeno del femminicidio non è un fenomeno esogeno, solo perché in questo caso l’ex compagno di Paola è uno straniero, il fenomeno nella maggior parte dei casi avviene per mano di uomini nati e vissuti nelle nostre città. Diciamo no alla violenza senza distinzioni di nazionalità. #IoStoConPaola è l’hashtag che abbiamo lanciato perché stiamo con lei e con tutte le donne che subiscono o che hanno subìto l’aggressione di un uomo».