Sardegna: presentata la proposta di legge per i ristori alle partite IVA e iscritti alla gestione separata INPS

Le Partite IVA e gli iscritti alla gestione separata dell’INPS con domicilio fiscale in Sardegna, dall’inizio della pandemia nonostante le perdite economiche, non hanno beneficiato di alcun indennizzo.

Un ritratto di Desirè Manca (M5s)

Stamattina il Movimento Cinquestelle ha illustrato una proposta di legge che punta proprio a ristorare questa tipologia di lavoratori autonomi che, sostiene la prima firmataria e vicepresidente della commissione Lavoro, Desirè Manca, «stanno pagando a caro prezzo la crisi dato che il loro inquadramento previdenziale non gli consente di accedere nemmeno agli ammortizzatori sociali».

La misura è cumulabile con i ristori previsti a livello nazionale. Possono accedere al contributo i lavoratori che hanno dichiarato un reddito lordo da lavoro autonomo (come da ultima dichiarazione) non superiore ai 20mila euro e con un volume d’affari non superiore a 30mila. Per i soggetti che hanno aperto la partita Iva nel 2020 non si applica il secondo requisito. La consigliera ricorda di aver chiesto già in più occasioni all’assessora del Lavoro Alessandra Zedda di comprendere queste categorie negli interventi già approvati.

Quanto alla copertura finanziaria, la proposta di legge fa riferimento a oneri per 11 milioni di euro a valere sul Fnol, il fondo nuovi oneri legislativi. La platea di beneficiari, dunque, dovrebbe essere di circa 5.500 persone. L’esponente pentastellata ha comunque puntualizzato di essere al lavoro per far sì che la proposta sia recepita nel prossimo provvedimento sui ristori a cui sta lavorando lo stesso assessore  Zedda.

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Sonia