Masih Shahid il 29 enne pakistano accusato di aver ucciso Mirko Farci mentre tentava di difendere la madre Paola Pira che attualmente si trova in gravi condizioni in ospedale, ha chiesto informalmente di poter essere estradato nel proprio paese d’origine per scontare il periodo della custodia cautelare.
Lo ha reso noto il tg3 che conferma la convalida di arresto per il 29enne sia per il pericolo di fuga sia per il pericolo di reiterazione del reato. Il presunto assassino durante la convalida dell’arresto ha sostenuto nuovamente la tesi che era andato nell’abitazione dell’ex semplicemente per parlare e che avrebbe impugnato il coltello per difendersi dal giovane che lo avrebbe aggredito. Una versione dei fatti che vacilla da tutte le parti
Ovviamente la richiesta non è stata presa nemmeno in considerazione in quanto il sistema giuridico italiano non lo prevede. Intanto ieri si sono svolti i funerali del povero ragazzo officiati dal vescovo Monsignor Antonello Mura.
Catena umana per l’ultimo saluto.
Prima dei funerali i compagni di Mirko hanno formato una catena umana che si è snodata in corso Umberto ed è proseguita in via monsignor Virgilio a Tortolì, fino ad arrivare davanti alla casa del 19enne.
I compagni dell’Istituto alberghiero Ianas, hanno voluto rendere omaggio con lungo serpentone a quel ragazzo solare e gentile e dire no ad ogni forma di violenza.
Gli studenti, tutti con un cartello sul petto con la scritta “Codice Rosso”, si sono posizionati in mezzo alla carreggiata, uniti l’un l’altro con un nastro bianco e con dei fiori in mano, ai lati della strada due ali di folla, anche loro in silenzio, ma presenti per piangere Mirko e condannare quel gesto che ha sconvolto l’intera cittadina ogliastrina. Spiccano dei palloncini colorati davanti alla panchina di fronte alla casa della famiglia Piras e arriva anche la Giunta comunale con in testa il sindaco Massimo Cannas e alcuni consiglieri regionali. Tutti attoniti, addolorati, rispettano il silenzio che avvolge ogni cosa.
Per Mirko una medaglia al valor Civile.
Il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas scriverà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere che il Capo dello Stato si faccia promotore del riconoscimento della medaglia d’oro al valore civile a Mirko Farci
«Un gesto eroico – dice il Presidente Solinas – esempio di generosità e di amore spinto fino al supremo sacrificio della vita. Le tenebre della violenza e dell’odio sono illuminate dalla nobiltà di un ragazzo buono, amato da tutta la sua comunità, conosciuto per le sue qualità umane, per la sua dolcezza, per la sua capacità di donarsi al prossimo. È giusto che le Istituzioni prevengano e contrastino in ogni modo tutti gli episodi di violenza, e in modo particolare quelli consumati entro le mura domestiche, che sempre più spesso la cronaca drammaticamente ci racconta – aggiunge – ed è altrettanto giusto e doveroso che le stesse Istituzioni onorino le alte qualità umane di coloro che tale violenza hanno contrastato con il proprio sacrificio».
La richiesta al Presidente della Repubblica ha la sua ragione nell’art.8 della Legge 2 gennaio 1958, n. 13, che prevede la concessione del riconoscimento anche in assenza di un’istruttoria effettuata da apposita Commissione, qualora i caratteri dell’atto coraggioso e la risonanza che questo ha suscitato nella pubblica opinione ne conclamino la opportunità.
«È questo certamente il caso del sacrificio di Mirko – sottolinea ancora Solinas – che con il suo coraggio eroico ha commosso la Sardegna e l’Italia».