«Siamo preoccupati che sempre più persone intraprendano questo viaggio pericoloso e la perdita di vite umane è intollerabile. Finora almeno 500 persone sono annegate nel Mediterraneo centrale quest’anno rispetto ai circa 150 morti registrati nello stesso periodo» del 2020: lo ha detto Safa Msehli, una portavoce dell’OIM (Organizzazione mondiale per le migrazioni) con sede a Ginevra.
«Gli Stati non possono ignorare le proprie responsabilità e obblighi ai sensi del diritto internazionale. Abbiamo bisogno di più mezzi guidati dallo Stato per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo. Nella sola giornata di ieri più di 700 migranti sono stati intercettati al largo della Libia dalla Guardia costiera (libica). Almeno cinque persone, tra cui un bambino, sono annegate quando la loro barca si è capovolta, mentre i sopravvissuti sono stati portati a riva dai pescatori», riferisce inoltre Msehli.