Si è ridotto a poco più di 2 ore il margine di incertezza sull’orario stimato per il rientro del secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B. Secondo i calcoli dell’organizzazione europea per la sorveglianza spaziale Eusst (EU Space Surveillance and Tracking) l’orario indicativo per il rientro nell’atmosfera sono le 4,32 italiane, con una finestra temporale di circa 4 ore che va dalle 2,32 circa alle 6,45 circa. Secondo il sito Space-Track, sulla base dei dati del Comando di Difesa Aerospaziale americano, la caduta dovrebbe essere nella zona del Nord Atlantico.
L’attenzione è d’obbligo perché, con le sue circa 20 tonnellate, il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è uno dei più grandi detriti spaziali a cadere in modo incontrollato sulla Terra negli ultimi anni.
La stazione spaziale cinese che nel 2018 aveva tenuto tutto il mondo col fiato sospeso ne pesava otto. Oggi come allora l’incertezza su quando e dove potrà avvenire il rientro nell’atmosfera è grande, ma al momento le stime delle organizzazioni internazionali che stanno seguendo il detrito spaziale indicano poco probabile che la caduta possa avvenire su un centro abitato e il rischio per l’Italia è considerato remoto.
In Europa la sorveglianza è affidata al consorzio per la sorveglianza spaziale Eusst (EU Space Surveillance and Tracking), del quale fa parte l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l’Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e il centro (Isoc Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center) dell’Aeronautica Militare a Pratica di Mare. Una volta elaborati, i dati vengono trasmessi alla Protezione Civile presso la quale è attivo tavolo tecnico, che conferma come “remota l’ipotesi che cada in Italia” anche se il livello di guardia non si abbassa.