Guardia forestale e Carabinieri scoprono un mega raduno di negazionisti in un terreno a Cugnana, nelle campagne di Olbia, organizzato dall’associazione Alu per “discutere la garanzia di difesa dei diritti delle persone”, e sanzionano oltre 60 persone. La stessa associazione in segno di protesta ha inviato una lettera ai ministri della Giustizia, dell’Interno e della Difesa, lamentando una “grave violazione dei diritti umani”.
A scovare i negazionisti sono stati i militari del Corpo forestale della Stazione di Olbia, che la mattina del 5 maggio hanno fermato per un normale controllo una famiglia lombarda appena sbarcata dal traghetto attraccato nel porto di Golfo Aranci. Marito, moglie e figli al seguito erano privi della certificazione relativa a tampone negativo, prevista da un’ordinanza regionale. I turisti si sono rifiutati di sottoporsi al test rapido antigenico nel presidio dell’ATS attivato nello scalo portuale, dichiarando di volersi mettere in quarantena in una casa in aperta campagna, a Cugnana. Nel pomeriggio i forestali sono andati a controllare il domicilio indicato dalla famiglia e hanno trovato una trentina di auto parcheggiate e decine di persone radunate in una sorta di arena, con un oratore dotato di megafono al centro.
Non è stato consentito loro l’ingresso e, con la collaborazione dei Carabinieri del Reparto territoriale di Olbia, hanno atteso che gli ospiti lasciassero la riunione per identificarli e sanzionarli. Alcuni erano residenti a Olbia, altri provenivano da tutta la Sardegna e hanno dichiarato di essere lì per discutere la garanzia di difesa dei diritti umani delle persone, in riferimento alle misure restrittive adottate dal governi italiano e da altri organi in materia di contrasto al diffondersi della pandemia da Sars-Cov2, giudicati da loro una la violazione dei diritti umani e delle libertà personali.