Zedda: “Sardegna ancora rossa ma niente ferma il poltronificio da 20 milioni di euro della RAS”

Salvatore

Zedda: “Sardegna ancora rossa ma niente ferma il poltronificio da 20 milioni di euro della RAS”

venerdì 23 Aprile 2021 - 18:04
Zedda: “Sardegna ancora rossa ma niente ferma il poltronificio da 20 milioni di euro della RAS”

Massimo Zedda (Progressisti)

“Sardegna ancora rossa, ma niente ferma il poltronificio da 20 milioni di euro. Mentre i dati dei contagi, della sanità e dei vaccini sono in rosso e le attività non possono ripartire, il presidente della Regione va avanti con la legge che moltiplicherà i portaborse e i consulenti, quasi 20 milioni di euro di risorse pubbliche in tre anni, sottratte alla sanità, alle imprese, alle persone in difficoltà, alla campagna vaccinale, per dare posti agli amici e agli amici degli amici“. A dirlo è il consigliere regionale Massimo Zedda (Progressisti) in un post sui social.

“20 milioni di euro servirebbero per altro – prosegue. Alcuni esempi: Mancano 140 milioni per scorrere le graduatorie del bando Resisto per le imprese in crisi. Il settore turistico è in difficoltà. Il mondo della cultura e dello spettacolo è fermo da più un anno. Queste risorse servirebbero per assumere medici, personale sanitario e dotare, con concorsi pubblici, la Regione di alcune professionalità indispensabili. Con 6 milioni si potrebbe dare un lavoro stabile, a tempo indeterminato, a più di 100 persone”.

“La Sardegna è l’unica Regione in Italia che contemporaneamente è in zona rossa e moltiplica le poltrone per i nominati, in un momento così drammatico dal punto di vista sanitario, economico e sociale. Una vergogna, mentre gli ospedali sono in difficoltà, le persone fragili attendono il vaccino, le imprese, le famiglie, le cittadine e i cittadini vivono le difficoltà della crisi. In barba alle norme sul contenimento della spesa pubblica, sprecano i soldi di tutti, mentre il Paese ha superato il picco storico di debito pubblico. Nel 1920, nel primo dopoguerra, il rapporto del debito pubblico arrivò al 159,5% sul prodotto interno lordo. Oggi, a distanza di 100 anni, il debito pubblico ha raggiunto la cifra pari al 159,8% sul PIL. Le risorse pubbliche sono sacre perché provengono dai sacrifici delle cittadine, dei cittadini e delle imprese. Non andrebbero mai sprecate, ma usarle per moltiplicare le poltrone per gli uffici di gabinetto, in questa fase difficile, è una vergogna e un insulto nei confronti dei sardi”.

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