Nuoro. La rabbia dei gestori di bar e ristoranti: “il distanziamento interpersonale di due metri ci ucciderà definitivamente”

Sonia

Nuoro. La rabbia dei gestori di bar e ristoranti: “il distanziamento interpersonale di due metri ci ucciderà definitivamente”

mercoledì 21 Aprile 2021 - 12:41
Nuoro. La rabbia dei  gestori di bar e ristoranti: “il distanziamento  interpersonale di due metri ci ucciderà definitivamente”

Nuoro. Al Corso Garibaldi (foto di repertorio S.Novellu)

Confcommercio contro le nuove Linee Guida per le riaperture con le quali viene imposto ai pubblici esercizi un distanziamento interpersonale di due metri all’interno dei locali anziché uno. «Di fatto ci dicono di aprire per non aprire – tuona Silverio Nanu rappresentante per i pubblici esercizi della Fipe Confcommercio Nuoro Ogliastra – Chi fa queste norme è lontano anni luce dalla realtà, che senso ha scrivere nelle premesse della proposta di modifica delle norme che così come sono state predisposte nell’ultimo anno, hanno funzionato bene e poi ci danno una mazzata per ucciderci definitivamente». «Come se non fossero bastati questi lunghi e interminabili periodi di zona arancione e rossa, quando finalmente potremo riaprire lo dovremo fare con delle norme ancora più ristrette – osserva – Un danno enorme per le imprese del settore che non hanno a disposizione uno spazio all’aperto o che stanno sul fronte strada e quindi non possono installare tavolini per evidenti problemi di sicurezza stradale. Abbiamo stimato attraverso una rilevazione che il 42% delle imprese da noi contattate non hanno questa possibilità o comunque hanno forti difficoltà a farlo. Questo significa non riaprire». «Abbiamo scritto a tutti i sindaci del territorio per poter chiedere di concedere nei limite del possibile e del rispetto delle nome di sicurezza stradale maggiori spazi per le imprese coinvolte da questo provvedimento infausto e – aggiunge Gian Luca Deriu direttore della Confcommercio Nuoro Ogliastra – soprattutto per sburocratizzare le procedure di richiesta evitando di richiedere la tassa per il suolo pubblico. Sarebbe un atto di grande solidarietà per l’intero settore».

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