I medici di base minacciano di ritirare la firma dall’accordo: «tutto questo è vergognoso oltre a essere irricevibile. Qualcuno non si è evidentemente ancora reso conto che non stiamo gestendo l’ordinaria amministrazione, ma stiamo combattendo una guerra. Abbiamo già dimostrato la massima disponibilità e flessibilità, ma l’atteggiamento deve essere reciproco». È la dura risposta dell’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ai rappresentanti dei medici di famiglia che stamattina si erano detti pronti a ritirare l’accordo.
«Le accuse – spiega Nieddu – sono vaghe, pretestuose. Nella distribuzione dei vaccini, così come in tutte le altre procedure, la Sardegna rispetta quelle che sono le regole a livello nazionale. Nell’Isola i modelli sono stati definiti, così come le procedure per la consegna delle dosi. Inoltre, è bene ricordare che l’adesione alla campagna di vaccinazione anti-Covid da parte dei medici di medicina generale rappresenta, a tutti gli effetti, un obbligo, morale e giuridico. A chi chiede l’intervento dell’Commissario per l’emergenza, è bene far presente che davanti alle estenuanti prese di posizione dei sindacati noi per primi siamo stati costretti a rivolgerci al Ministero della Salute, che non è stato sicuramente tenero nei loro confronti. Ora – ha aggiunto Nieddu – dobbiamo già fare i conti con mille difficoltà, in primis la carenza di vaccini Moderna, l’unico siero, al momento, che non presenta criticità di gestione e che può essere utilizzato per le vaccinazioni a domicilio. Quindi – ha concluso – ci aspettiamo un atteggiamento costruttivo, non è più tempo per i litigi e probabilmente non lo è mai stato».
Prima dell’intervento dell’esponente della Giunta Solinas, i Progressisti avevano preso le parti dei rappresentanti dei medici: «Chiediamo al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità un chiarimento e una soluzione già nelle prossime ore: si mettano i medici di famiglia nella condizione di partecipare attivamente alla campagna di vaccinazione».