Un’infermiera che abbraccia un’anziana donna protetta da un telo di plastica trasparente. È la foto simbolo dell’anno della pandemia a vincere il World Press Photo of the Year 2021, il premio di fotogiornalismo più prestigioso del mondo.
Lo scatto è del danese Mads Nissen che ha colto l’attimo che riassume tutte le emozioni di quel 2020 che ha cambiato la vita dell’intero pianeta. Rosa Luzia Lunardi ha 85 anni ed è isolata da cinque mesi nella casa di cura Viva Bem di San Paolo, Brasile. Poi, il 5 agosto 2020, il primo contatto: l’abbraccio dell’infermiera Adriana Silva da Costa Souza attraverso il telo di protezione. E nell’immagine c’è tutto: la solitudine, la paura, la solidarietà, la speranza. Ma anche il Paese latinoamericano divenuto il luogo più spaventosamente preda del virus, gli anziani che hanno pagato il prezzo più alto alla malattia, gli infermieri e i medici eroi che hanno affrontato e ancora affrontano a volte a mani nude le insidie del Covid e le inadeguatezze dei sistemi sanitari. Ma c’è anche quella plastica trasparente che isola e unisce, protegge senza nascondere.
«Questa immagine iconica del Covid-19 commemora il momento più straordinario della nostra vita, ovunque – ha commentato Kevin WY Lee, membro della giuria, secondo il quale lo scatto che mostra – vulnerabilità, separazione e sopravvivenza ma è anche un simbolo di speranza».
La parola speranza, mantra della pandemia, torna anche nel commento emozionato del vincitore. «Per me è una storia di speranza e di amore nei tempi più difficili» ha sottolineato Mads Nissen, fotografo del quotidiano danese Politiken che già nel 2015 aveva vinto il World Press Photo con la foto di una coppia gay in Russia, consegnando alla storia del fotogiornalismo l’immagine di Jon e Alex, amanti raffinati in una Russia sempre piu’ omofoba.
La serie vincitrice di Photo Report of the Year (“World Press Photo Story of the Year”), un nuovo importante premio introdotto nel 2019, è Habibi, di un italiano, Antonio Faccilongo per Getty Reportage, ed è un viaggio in un altro dramma. Quello dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane che devono scontare pene lunghe, a volte indeterminate, e hanno trovato un sistema per far arrivare il loro sperma alle mogli per tentare di avere dei figli.
La giuria internazionale del premio, che ha sede ad Amsterdam, ha esaminato 74.470 immagini inviate da 4.135 fotografi di 130 Paesi. In finale sono arrivati 45 fotoreporter di 28 Paesi, tre gli italiani. La cerimonia di premiazione si è svolta online a causa delle restrizioni per coronavirus, ulteriore conferma di quanto la foto vincitrice interpreti questi nostri tempi.