Approvata alla Camera dei Deputati la legge conto i reati ascrivili all’omotransfobia. Il percorso legislativo porta avanti lo sviluppo della cosiddetta Legge Mancino, che condannava le discriminazioni per motivi di razza, etnia, nazionalità e religione, cui il deputato Alessandro Zan (Pd) ha aggiunto anche quelle legate all’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Nel corso del successivo passaggio in Senato, per poter essere esaminata, discussa e votata prima in Commissione Giustizia, e poi in Aula è stato necessario accorparle (secondo quanto previsto dall’art. 51 del regolamento del Senato che prevede che “disegni di legge aventi oggetto identici o strettamente connessi sono posti congiuntamente all’ordine del giorno della commissione competente”) altri quattro testi di legge già presentati in senato, uno dei quali a firma della vicepresidente Elvira Lucia Evangelista (M5s) la quale, nel suo DDL, oltre alle discriminazioni e linguaggio d’odio per le stesse motivazioni indicate nella Legge Zan, aggiunge anche l’aggravante dell’uso del social.
Martedì prossimo in commissione Giustizia si deciderà di unificare i diversi testi e la calendarizzazione della legge.
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