Vaccini e riaperture. L’uscita dal Covid passa da qui e per il premier Mario Draghi mentre si lavora per arrivare a mezzo milione di somministrazioni al giorno bisogna già pianificare la ripartenza. A partire dalla scuola che «Cominceremo a riaprire, se la situazione epidemiologica lo permette» consentendo il ritorno in classe delle primarie e la scuola dell’infanzia “anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua.
Nel lungo e articolato discorso al Senato Draghi ci tiene a dare “un messaggio di fiducia”, perché sappiamo come uscire dalla pandemia: “abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci.
«Tre sono già in via di somministrazione, mentre un quarto, quello di Johnson & Johnson, sarà disponibile da aprile. Ora il nostro obiettivo comune deve essere quello di vaccinare più persone possibile, nel più breve tempo possibile».
«Vaccini, obiettivo è mezzo milione dosi al giorno” “Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170 mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno» dichiara Draghi.
«Una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l’abbiamo, con maggiore pragmatismo si arriva a una maggiore velocità. Procedere spediti con la somministrazione è importante ma è cruciale vaccinare prima gli anziani e i fragili che più hanno da temere dal virus. L’86% degli ospiti delle Rsa ha ricevuto una dose. Bisogna vaccinare prima i nostri concittadini anziani e fragili che hanno più da temere dalle conseguenze del virus» ha ribadito. «Sulla copertura vaccinale di chi ha più di 80 anni persistono differenze regionali difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti». E precisa: «Tutte le regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute».
«Prima autonomia strategica oggi sia su vaccini».
«La Commissione Europea ha istituito una Task Force, guidata dal Commissario Thierry Breton, per rafforzare la produzione continentale. Si parla spesso di autonomia strategica. Spesso se ne parla in riferimento alla difesa e alla sicurezza, al mercato unico. Ma io credo che la prima autonomia strategica sia in fatto di vaccini oggi. La sicurezza riguarda anche le materie prime e le catene del valore della transizione ecologica» E aggiunge: «Finora Covax ha assicurato quasi 30 milioni di dosi, il nostro auspicio è rendere sempre più efficace questo meccanismo. Sulla campagna vaccinale è necessario rafforzare la credibilità dell’Ue», osserva. «In sede europea, dobbiamo esigere dalle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni contrattuali. L’Unione Europea deve fare pieno uso di tutti gli strumenti disponibili, incluso il Regolamento Ue per l’esportazione dei vaccini, approvato il 30 gennaio. Questo regolamento – ha spiegato Draghi – fa chiarezza sulla distribuzione dei vaccini al di fuori dell’Ue, in particolare verso Paesi che non versano in condizioni di vulnerabilità, e riteniamo e lo abbiamo dimostrato va applicato quando necessario».
«La pandemia rende evidente l’opportunità di investire sulla capacità produttiva di vaccini in Europa. Dobbiamo costruire una filiera che non sia vulnerabile rispetto agli shock e alle decisioni che vengono dall’esterno. E abbiamo già iniziato a stabilire accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia».
«Pianificare aperture, speriamo di riaprire scuole fino a primaria dopo Pasqua».
«Mentre la campagna vaccinale procede è bene pensare di pianificare le riaperture. Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis e almeno le scuole primarie e dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, e quindi speriamo subito dopo Pasqua» annuncia in Senato il premier e le sue parole sono state salutate da un applauso dell’aula.
«Pass europeo sia senza discriminazioni».
Per quanto riguarda il green pass europeo, l’obiettivo è dare “entro tre mesi” un certificato a chi è stato vaccinato o è guarito o comunque è immune al virus. «Occorre raggiungere questo obiettivo senza discriminazioni e nel rispetto dei dati sensibili dei cittadini. È un progetto complesso».
Dopo la pandemia gli argomenti affrontati sono stati l’abbandono della Turchia della convenzione di Stambul definite da Draghi un grave passo indietro. La protezione delle donne dalla violenza e in generale la difesa dei diritti umani in tutti i paesi sono un valore identitario per l’Unione europea, nota il premier tra gli applausi dell’Aula di Palazzo Madama. Poi il premier ha parlato di digital tax e formazione e lavoro per i giovani temi che saranno al centro di alcuni importanti vertici che si terranno a maggio sul futuro dell’Unione Europea.
Dopo le comunicazione del premier, la discussione generale in Aula e stasera l’incontro si sposterà alla Camera.