Sardegna fanalino di coda nelle vaccinazioni. Ciusa (M5s): “La RAS accetti l’intervento dell’esercito”

«Nonostante le rassicurazioni fornite dalla Regione, la Sardegna resta ancorata all‘ultimo posto nella graduatoria nazionale per numero di vaccinati. Maglia nera che la nostra isola condivide soltanto con la Calabria. In questo momento siamo convinti che debba prevalere il senso di responsabilità e non l’orgoglio. Pertanto, se la Sardegna, come emerge chiaramente dai dati, non è in grado di far fonte alla campagna vaccinale in tempi celeri per problemi logistici e informatici, il Presidente Solinas ha il dovere di accettare l’invio di task force della Difesa e della Protezione civile offerto dallo Stato. In queste ore infatti il Presidente Draghi ha teso la mano alle regioni in difficoltà assicurando la disponibilità dell’esercito. Un aiuto concreto di cui non possiamo fare a meno, perché al di là del quadro, sempre roseo, che il governo regionale descrive, la campagna vaccinale nella nostra isola è in alto mare: ancora oggi la scarsa programmazione esistente non risulta efficace, e se queste sono le tempistiche con un numero ridotto di dosi, immaginiamo cosa accadrà da aprile quando arriveranno oltre un milione di dosi (salvo imprevisti). Il sistema è già in affanno, non possiamo rischiare che arrivi al collasso nel pieno della campagna vaccinale».

Il capogruppo del mM5s Michele Ciusa

A denunciare il caos vaccini è il capogruppo del m5s Michele Ciusa, che chiede lumi sull’organizzazione delle chiamate, sui criteri seguiti sia per quanto riguarda la gestione delle liste overbooking sia per quanto riguarda le chiamate delle persone fragili.

«La Regione ha previsto un overbooking del 10% ogni giorno, ma questa percentuale, deve essere ampliata creando una lista delle riserve che comprenda tutti coloro che possano garantire la presenza in tempi certi e rapidi. In questo modo si evita quello che purtroppo sta accadendo, ovvero le chiamate agli ‘amici’. Anche la scelta di iniziare a vaccinare le persone fragili dall’AOU di Cagliari – prosegue Ciusa – risulta alquanto ambigua. In base a quali criteri è stato deciso di partire dall’Azienda Ospedaliera Universitaria e non dall’ospedale Oncologico? L’impressione è che si stia procedendo ancora con campagne a macchia di leopardo, che non seguono alcuno schema logico e che porteranno presto il sistema al collasso. Accettare il supporto del Governo Draghi è un dovere nei confronti di tutti i sardi che sperano nella ripartenza. A breve arriveranno in Sardegna altre 27 mila dosi di vaccini e dobbiamo essere preparati a gestirle al meglio. Grazie al supporto dell’esercito è possibile accelerare e non possiamo permetterci di snobbare questa possibilità vitale per la nostra economia».

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Salvatore