È bagno di sangue in Birmania, dove ieri sono stati uccisi 59 manifestanti solo a Rangoon facendo salire il tragico bilancio dei morti dal colpo di Stato del primo febbraio a oggi a 138.
Lo denuncia l’ONU, citando i dati raccolti dalla Commissione per i diritti umani e precisando che fra le vittime vi sono donne e bambini. Il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres si dice ‘sgomento’ per l’escalation di violenza, mentre decine di migliaia di giovani continuano a scendere nelle strade nonostante le forze di sicurezza sparino per uccidere da settimane.
La violenza dell’esercito birmano contro i manifestanti è “immorale e indifendibile”, secondo il dipartimento di Stato americano.