«Il 60% di coloro che in questi giorni stanno sbarcando in Sardegna da porti e aeroporti è munito di certificato di negatività per aver effettuato il tampone prima della partenza, gli altri vengono sottoposti a tampone rapido nelle strutture preposte in ogni punto di arrivo nell’Isola, dove 6500 volontari sono di supporto al personale sanitario dell’ATS Sardegna e del Comitato operativo regionale della Sanità, presente con circa 250 medici, infermieri e amministrativi della Protezione Civile che coordinano le operazioni di controllo».
Il direttore della Protezione Civile regionale Antonio Pasquale Belloi fuga così ogni dubbio sulla possibilità di accesso nell’Isola di persone infette da quando, lunedì scorso, è entrata in vigore l’ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas secondo la quale chi arriva in Sardegna deve necessariamente essere munito di passaporto sanitario.
I DATI: Solo per quanto riguarda la giornata di ieri, 10 marzo 2021, gli arrivi sono stati 2654 (296 a Porto Torres; 224 all’aeroporto di Alghero; 73 a Golfo Aranci; 579 al porto di Olbia; 397 all’aeroporto di Olbia; 13 al porto di Cagliari e 955 aeroporto Cagliari-Elmas) 1098 dei quali sono stati verificati con test rapido subito dopo lo sbarco, sei sono risultati positivi per poi essersi rivelati anch’essi negativi alla controprova del tampone molecolare.
Dati sicuramente confermati, a patto che la capillarità dei controlli prosegua anche nei prossimi mesi, quando il flusso dei turisti è destinato a moltiplicarsi in progressione. Tutto questo per scongiurare che si ripeta quanto accaduto la scorsa estate, in cui oltre al danno, i sardi hanno dovuto subire anche la beffa di essere tacciati da untori.
L’intervista al direttore della Protezione Civile Antonio Pasquale Belloi:
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