Il 12 marzo del 1999 veniva approvata la legge n.68, norme per il diritto al lavoro dei disabili specialmente in ambito pubblico. Venerdì saranno 22 anni che questa importante ed innovativa serie di articoli entrava in vigore.
Sulla linea di questi concetti il Consiglio territoriale della CISL Funzione Pubblica di Nuoro, nei giorni scorsi, ha approvato un documento. Il primo punto messo in rilievo è stato quanto la debolezza socio – economica di un territorio coincide con l’emarginazione dei cittadini disabili.
Il sindacato in sintesi lancia due proposte in difesa della cittadinanza disabile.
Prima di tutto riattivare i tavoli di confronto tra sindacati e associazioni per monitorare lo stato di salute del contesto sociale e una programmazione da cui scaturivano le proposte volte a garantire l’inclusione sociale dei cittadini diversamente abili. La finalità è quella di costruire una rete di servizi alla persona, gratuiti e a pagamento, col concorso di sindacati e Terzo settore. Si va dall’assistenza domiciliare ai servizi educativi per minori disabili, dalle tecnologie assistive alle prestazioni sanitarie integrative.
La CISL propone anche l’istituzione di un manager per la disabilità che sia obbligatorio per tutti gli enti con più di 200 dipendenti Introdotto nel 2017 in molte regioni e città, va istituito anche in Sardegna. Ciò in vista di sfide cruciali quali la sanità, la digitalizzazione e il telelavoro.
«Questi temi, conclude CISL FP Nuoro, sono stati messi in soffitta con la stagione dei grandi enti regionali. Oggi tornano con ancora maggiore gravità. Perché se qualcosa il Covid ha insegnato, è che abbiamo sbagliato tutto. Non solo è aumentato il divario fra talune aree dell’isola e altre; ma è ormai fatto incontestato che il ritiro del settore pubblico da un territorio comporta il diradarsi anche delle realtà private. A pagarne lo scotto siamo tutti. In primis, i cittadini più fragili, dietro cui si celano un’infinità di fasce di popolazione troppo spesso rimosse dalla mente e dalle agende delle personalità che contano».