Un anno fa, in tarda serata, le restrizioni che da qualche settimana riguardavano solo alcune zone del Nord Italia furono estese a tutta la Penisola che da un momento all’altro si ritrovava tutta in zona rossa (APPROFONDISCI).
Da qual momento tutti noi avremo iniziato a prender dimestichezza con DPCM, mascherine, autocertificazioni, smart working. Tutte cose alle quali ci siamo pian piano abituati, anche se contemporaneamente abbiamo dovuto fare i conti con la perdita del lavoro, l’azzeramento della vita sociale, il distanziamento interpersonale, esteso in molti casi anche agli affetti più cari, soprattutto per chi li ha distanti da sé, per la tutela reciproca. Tutte cose dalle quali faticheremo molto a riprenderci e liberarci.
Molti di noi si sono ammalati, molti sono guariti altri non ce l’anno fatta. E la cosa più grave è che il virus è ancora intorno a noi, silenzioso, mutato, e ancora pericoloso come e più del primo giorno, anche perché, forse non ci rendiamo conto, ma i numeri di oggi sono esponenziali rispetto a quelli del primo periodo. E la prospettiva è ancora molto incerta.
I PRIMI FLASH MOB A NUORO
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