Macomer. La Rete delle associazioni lancia un piano di Rinascita del centro Sardegna

Sonia

Macomer. La Rete delle associazioni lancia un piano di Rinascita del centro Sardegna

giovedì 04 Marzo 2021 - 18:13
Macomer. La Rete delle associazioni lancia un piano di Rinascita del centro Sardegna

Si è tenuta a Macomer l’assemblea ufficiale della Rete delle associazioni dove il tema principale è stato  un piano di Rinascita delle aree interne.

Un grave pericolo incombe sulla Sardegna: lo spopolamento delle zone interne, con il rischio di un “ effetto ciambella”, ovvero una maggiore  concentrazione  della popolazione sulla fascia costiera oltre ai giovani che vanno via dall’Isola .

Alcuni paesi hanno un indice di invecchiamento talmente elevato da far temere che, fra non molti anni, scompariranno dalla carta geografica.

Con la scomparsa dei centri più interni scomparirà una buona fetta della cultura e della storia dell’isola. Paradossalmente l’emergenza sanitaria ha messo in evidenza come una permanenza in un luogo meno caotico ed affollato costituisca un modo più sano di vivere, al punto che fior di urbanisti quali Boeri, Toscani o Clemente propongono di ripopolamento  dei paesi. In assenza di proposte, men che meno dai partiti politici, una quarantina di associazioni, in barba ai postulati di Bauman e della sua società liquida, hanno pensato bene di riunirsi, per esaminare la situazione e fare proposte.

Si tratta di associazioni di varia natura, di carattere generalmente culturale, alle quali si affianca l’ANCI Sardegna, che ha già formulato delle proposte sul tema. Nessun colore politico, ne si va contro nessuno. Nel corso della prima assemblea ufficiale, che si è tenuta presso il Centro Intermodale di Macomer ed in collegamento streaming con altri relatori, si sono esaminati i vari aspetti della questione. Si tratta, in primo luogo, di rivendicare pari dignità fra le zone interne ed il tessuto urbano, facendo leva sul diritto costituzionale alle pari opportunità, per chiunque, e rivendicando quindi la permanenza dei servizi essenziali. La Sanità, prima di tutto, che  nell’ultimo periodo è stata oggetto solo di tagli, dimostrando, in piena pandemia tutta la sua fragilità.

Poi, ma non in secondo ordine di importanza, l’organizzazione della scuola dato la grande percentuale di abbandoni in Sardegna partendo dagli asili nido che aiutino le famiglie.

Terzo, ma anch’esso importante, il problema dei trasporti e delle vie di comunicazione, un vero disastro nell’isola. Va da se che, con questo, si comprendono le strade digitali che favoriscano lo smart working.

Necessario anche un nuovo tipo di sviluppo, che parta anche dalla valorizzazione dell’interno. Per fare questo è urgente decentrare servizi importanti come, sull’esempio della Corsica come l’Università.

Si tratta quindi di favorire la permanenza nei piccoli paesi creando le condizioni necessarie, ma anche incoraggiare l’afflusso di nuovi abitanti. Ora la Rete, che in primo luogo appoggerà le richieste dell’ANCI continuerà nell’esame della situazione per formulare proposte da presentare alla Regione rilanciando la necessità di un Nuovo Piano di Rinascita.

Pier Gavino Vacca

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