I feretri dell’ambasciatore Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo, sono giunti in Italia a bordo di un aereo di Stato atterrato all’aeroporto militare di Ciampino a Roma. Ad attenderli, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Le autopsie sui corpi sono attese in mattinata al Policlinico Gemelli di Roma. La vedova e le tre figlie di Attanasio dovrebbero arrivare in Italia in giornata. I genitori e la sorella dell’ambasciatore sono partiti da Limbiate per Roma scortati dei Carabinieri.
Attanasio era sposato da alcuni anni con Zakia Seddiki e dal matrimonio era nata una bimba di quasi 4 anni e due gemelline di poco più di due anni e mezzo.
Di Maio terrà alle 9,00 nell’Aula della Camera e alle 10.45 nell’Aula del Senato un’informativa urgente sul fatto di sangue.
«In trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita». Così Salvatore, il papà dell’ambasciatore, ha spiegato il momento in cui ha appreso della morte in un agguato del figlio.
I carabinieri del ROS, giunti in Congo su delega della Procura di Roma, acquisiranno i verbali delle testimonianze raccolte dagli inquirenti locali delle persone presenti sul luogo dell’agguato e informazioni sulle armi in dotazione al corpo che si occupa di vigilare il Parco del Virunga. Secondo una ricostruzione, vi sarebbe stato uno scontro a fuoco tra i ranger e i rapitori ed è in questa fase che avrebbero perso la vita i due italiani.
Il capo di Stato congolese Félix Antoine Tshisekedi ha deciso di inviare oggi a Roma un “suo emissario per portare una lettera personale al presidente del Consiglio italiano” Mario Draghi.
LA DINAMICA: Secondo un comunicato della presidenza congolese sono stati i rapitori a uccidere l’ambasciatore e il carabiniere, sparando loro a bruciapelo. “Allertate, le Ecoguardie e le Fardc”, le Forze armate congolesi, “si sono messe alle calcagna del nemico. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome”.
Illeso il terzo italiano che ieri viaggiava assieme all’ambasciatore e al carabiniere di scorta nel convoglio Onu attaccato in Congo. Rocco Leone, vice direttore del Pam nel Paese, secondo quanto si apprende, è stato portato in ospedale per controlli subito dopo l’agguato ma non ha riportato alcuna ferita.