Sui muri della nostra città, Nuoro, sono comparsi dei manifesti antiabortisti “che attaccano la legittimità della legge 194/78 strumento per la salute delle donne contro l’aborto clandestino oltre che segnare un solco sul diritto alla maternità consapevole e responsabile (APPROFONDISCI). Un attacco all’autodeterminazione delle donne che hanno lottato per avere piena libertà delle loro decisioni”. Così la CGIL bolla l’iniziativa.
“L’interruzione di gravidanza – prosegue la nota – è una scelta a volte obbligata, né semplice né leggera e lascia segni indelebili in ognuna. Qualunque sia la causa di tale scelta non va né colpevolizzata, né condannata. Anni di lotta e di rivendicazione hanno portato al riconoscimento del valore sociale della maternità e all’autodeterminazione femminile, sottraendo le donne alla crudeltà e alla solitudine dell’aborto clandestino a rischio della vita stessa. Dopo 43 anni, ancora tale legge non è totalmente esigibile, e i continui attacchi provenienti da associazioni Pro vita sono tesi a far apparire la donna priva di senso morale giudicandola colpevole di un’azione criminale, relegandola a macchina da riproduzione. Paragonare l’aborto all’omicidio è un atto che noi come donne CGIL e come Organizzazione tutta, respingiamo al mittente e riaffermiamo il valore di una scelta consapevole. Nessuno deve attaccare la 194, la difenderemo in ogni sede e ci batteremo affinché trovino piena attuazione tutte le disposizioni in essa contenute. La libertà e l’autodeterminazione delle donne non si tocca”.