Nella seconda ondata di Covid, in Gran Breatagna, sarebbe stato applicato l’ordine «do not resuscitate» (da non rianimare) in maniera impropria oltre che agli anziani residenti nelle case di cura anche a chi manifesta delle difficoltà intellettive come persone con lo spettro autistico e sindrome di Down.
Lo denuncia l’associazione Mencap una delle più attive sul fronte della disabilità nel Regno Unito: le famiglie sono allertate sul fatto che i loro congiunti, se infettati, sarebbero stati «difficilmente sottoposti alla ventilazione» perché considerati «troppo fragili».
Un dato confermato anche dall’agenzia governativa per la Qualità del Sistema Sanitario (Care Quality Commission), che sottolinea come: “nel Regno Unito ci sono state morti per Covid-19 che si sarebbero potute -potenzialmente evitare- se ci fosse stato un uso appropriato delle disposizioni sulla rianimazione”.
Nel periodo scorso, il 3 aprile durante la prima ondata di Covid, venne applicato lo stesso ordine e dovette esserci l’intervento da parte del NHS (National health system) ovvero il dipartimento per la salute mentale per ribadire che le disabilità cognitive, seppure gravi, “non sono condizioni fatali” e che pertanto la valutazione dell’opportunità di rianimare chi ne è affetto non deve essere valutata sulla base della cosiddetta “clinical fraility scale”, la scala di fragilità che combina età e grado di malattie pregresse, ma su un’analisi individuale del caso.
La precisazione arrivò dopo che un gruppo di famiglie furono allertate dai loro medici di base che i congiunti con deficit intellettivo in caso avessero contratto il Covid in forma grave no sarebbero stati sottoposti in caso di necessità a ventilazione perché considerati «troppo fragili» per poterla affrontare.
L’associazione Mencap denuncia che gli ultimi casi di soggetti deboli non sottoposti a rianimazione con il ventilatore risalirebbero a gennaio; la lotta prosegue anche sul fronte vaccini infatti per ora la priorità nella maggior parte dei comuni inglesi è riservata solo agli adulti con sindrome di down, mentre la linea che si vuole portare avanti è quella di dare priorità a tutti i disabili con deficit cognitivo a prescindere dal livello di gravità.
Infine il governo britannico del premier Johnson ha ribadito che quella denunciata dall’associazione Mencap non è mai stata una pratica raccomandata e che, anzi, «È stato fatto tutto il possibile per prevenirla».
La Commissione per la Qualità del Sistema Sanitario è stata incaricata di effettuare una ulteriore indagine al riguardo, i cui risultati saranno noti alla fine dell’anno.