“La Protezione civile regionale realizzerà un’indagine conoscitiva per costruire un quadro chiaro sui piani di protezione civile approvati dai Comuni e dalle Unioni di Comuni”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, ricordando che sono ancora numerosi gli enti locali che risultano privi di un piano.
Finora, 40 Comuni non sono in possesso di alcun piano di protezione civile; ulteriori 44 risultano privi del piano comunale per il rischio idraulico e idrogeologico; ulteriori 4 anche del piano per il rischio incendi di interfaccia. Mentre, 41 Comuni, che hanno il piano per il rischio neve e ghiaccio, sono in possesso anche del piano per il rischio idraulico e idrogeologico e per il rischio incendi di interfaccia.
Nella lettera, inviata ai sindaci, l’assessore Lampis ha comunicato che nelle prossime settimane i funzionari della Protezione civile contatteranno le Amministrazioni per concordare un incontro (anche in videoconferenza) con tecnici e personale comunale che presidia le funzioni dei COC (Centri operativi comunali), oltre ai rappresentanti delle strutture operative locali, con l’obiettivo di condurre l’indagine sullo stato della pianificazione di protezione civile.
Inoltre, nel 2020, la Protezione civile regionale, in collaborazione con ENAS, ENEL, Ministero delle Infrastrutture e direzioni generali dei Lavori pubblici e del Distretto idrografico, ha organizzato incontri territoriali con le Amministrazioni comunali sulle dodici principali dighe della Sardegna: “Sono stati affrontati il rischio diga e il rischio idraulico a valle, oltre al tema dei piani di laminazione approvati. Ora, è necessario proseguire l’attività di supporto agli enti locali nella pianificazione di protezione civile con l’obiettivo di migliorare la capacità operativa nel prevenire e fronteggiare i rischi sul territorio e incrementare il livello di resilienza della comunità sarda”. (fm)