Italia. Quando gli “esperti” scavalcano la Politica

Di Stefania Chisu

Nel mondo della scuola, quando si deve cercare un esperto per un certo progetto che esula dalla professione docente in senso stretto, si procede alla ricerca dell’esperto, dapprima chiedendo disponibilità e curriculum ai docenti in servizio nella scuola e solo in mancanza di docenti interni si procede ad un bando per la ricerca dell’esperto all’esterno.

Allora la domanda che mi pongo da circa un anno è questa: abbiamo eletto tra Camera e Senato 915 persone, donne e uomini che dovrebbero rappresentare la scelta migliore possibile per noi elettori. Persone con una professionalità, un mestiere, un titolo di studio, persone che nel loro territorio si sono distinte per impegno e serietà nei campi più diversi.

Questo dovrebbe essere, se poi non è così è un altro discorso, ma il parlamento è stato completamente esautorato dei suoi compiti, c’è l’emergenza e quindi si va avanti a colpi di decreti, togliendo la funzione legislativa che spetterebbe al parlamento appunto.

Esautorato significa “privato dell’autorità o del prestigio, che non è più in grado di farsi obbedire o rispettare da nessuno” “che non ha più credito”.

Parlamento esautorato dalle TASK FORCE, un esercito di circa mille esperti, suddivisi nelle commissioni più disparate: abbiamo quella dell’emergenza COVID per gestire l’epidemia 450 membri, comitato tecnico scientifico 26 membri, comitato operativo protezione civile 21 membri, task force “data drive” 74 membri, la task force per la scuola e la didattica a distanza 115 membri, comitato di garanzia 20 esperti, emergenza carceri 40 esperti, comitato per la liquidità del sistema bancario 35 membri, task force “Donne per un nuovo Rinascimento” composta da 13 donne, a queste si aggiunge la più recente commissione per la gestione del RECOVERY FUND formata da altri 300 esperti.

Quello che vorrei capire è se sia proprio necessario nominare e pagare tutte queste persone, se all’interno del parlamento non ci sia nessun esperto di economia piuttosto che di scuola? Tra i 915 parlamentari nessuno da poter considerare esperto in uno dei campi che necessitava di task force?

Posso capire il comitato tecnico scientifico, è una pandemia, non abbiamo esperienza sul come gestirla e conoscere il virus, posso ancora capire il gruppo di supporto per la protezione civile ma le altre potevano essere semplicemente commissioni parlamentari incaricate di studiare il problema e proporre soluzioni, composte da membri dei diversi gruppi, rappresentanti di tutti i territori e certo più motivati a dare risposte concrete ai propri elettori.

Parliamo di quella dedicata alle donne: “task force per un nuovo rinascimento delle donne”, composta da sole donne, cosa vuol dire? Non era meglio che una commissione parlamentare, formata da donne e uomini, pensasse e producesse disegni di legge per difendere il diritto al lavoro, il diritto alla maternità, il diritto a pari opportunità nel mondo del lavoro, il diritto alla salute e alla prevenzione dei tumori.

Se poi il risultato delle task force è come quello ottenuto dagli esperti della ministra Azzolina, acquisto di banchi a rotelle e nuovo sistema di valutazione nella scuola primaria, senza se e senza ma, sarebbe meglio eliminarle.

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Sonia