Aumentano i consensi e l’appoggio per un esecutivo a guida Mario Draghi da parte dei gruppi minori presenti in Parlamento. Dopo l’incarico ricevuto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, l’ex Presidente della Bce ha ricevuto a Montecitorio le prime delegazioni di questo giro di consultazioni che si concluderà sabato, giornata decisiva dove andranno a colloquio i due partiti più indecisi: Lega e M5S.
«Riteniamo che al termine della legislatura più pazza degli ultimi anni, la più trasformista e incoerente, a cui +Europa e Azione non hanno partecipato, l’unico atteggiamento responsabile è non mettere condizioni alla costruzione del governo. Il nostro sostegno è pieno e incondizionato», ha detto Carlo Calenda, leader di Azione.
Antonio Tasso in rappresentanza della delegazione del gruppo parlamentare Maie-Psi, ha parlato di una crisi inopportuna e irrazionale, «ora ci interessa andare avanti perchè le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti».
Mentre per Bruno Tabacci del Gruppo Europeisti-Maie-Centro Democratico del Senato, «la figura di Draghi è un salto di qualità, l’occasione non si può sprecare».
Aperture anche da una parte del centrodestra, che si presenta alle consultazioni diviso. “La cosa che abbiamo chiesto con forza in questo primo giro di consultazioni, perchè ce ne sarà un altro, che se deve essere un governo di unità nazionale deve essere di discontinuità, non può essere una copia del passato. Il governo dei tecnici rischia di essere di nessuno», ha detto Maurizio Lupi di “Noi con l’Italia”.
Anche Giovanni Toti, leader di Cambiamo!, ha chiesto discontinuità con il governo precedente. «Abbiamo ribadito a Draghi che guardiamo con grande disponibilità allo sforzo che sta facendo e con spirito propositivo, abbiamo detto che ci auguriamo che possa essere davvero un governo che somma le migliori energie del Paese e non una riedizione di una maggioranza che ha già governato».
Le consultazioni del premier incaricato proseguono in mattinata con il gruppo per le Autonomie, Liberi e Uguali, Italia Viva. Poi nel pomeriggio con Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia, la cui delegazione sarà guidata dal presidente Silvio Berlusconi, per terminare sabato mattina con Lega e MoVimento 5 Stelle.
Aperture anche da una parte del centrodestra, che si presenta alle consultazioni diviso. “La cosa che abbiamo chiesto con forza in questo primo giro di consultazioni, perchè ce ne sarà un altro, che se deve essere un governo di unità nazionale deve essere di discontinuità, non può essere una copia del passato. Il governo dei tecnici rischia di essere di nessuno», ha detto Maurizio Lupi di “Noi con l’Italia”.
Anche Giovanni Toti, leader di Cambiamo!, ha chiesto discontinuità con il governo precedente. «Abbiamo ribadito a Draghi che guardiamo con grande disponibilità allo sforzo che sta facendo e con spirito propositivo, abbiamo detto che ci auguriamo che possa essere davvero un governo che somma le migliori energie del Paese e non una riedizione di una maggioranza che ha già governato».
Le consultazioni del premier incaricato proseguono in mattinata con il gruppo per le Autonomie, Liberi e Uguali, Italia Viva. Poi nel pomeriggio con Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia, la cui delegazione sarà guidata dal presidente Silvio Berlusconi, per terminare sabato mattina con Lega e MoVimento 5 Stelle.