Ingorghi nel traffico automobilistico, marciapiedi pieni di gente, parchi e trasporti pubblici affollati: così Wuhan, la città cinese di 11 milioni di abitanti, appare oggi, nel primo anniversario dell’inizio del lockdown per contrastare il diffondersi del Covid-19.
Gli inviati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono intanto ancora confinati per la quarantena in un albergo della città prima di poter cominciare gli incontri previsti nella missione che dovrà appurare le circostanze dell’apparizione della malattia, emersa per la prima volta proprio nel capoluogo della provincia dell’Hubei.
Ma la stessa agenzia delle Nazioni Unite sottolinea che è ancora presto per confermare o meno che il virus sia partito da qui. «Tutte le ipotesi rimangono sul tavolo – ha detto in una conferenza stampa a Ginevra il direttore per le emergenze dell’OMS, Michael Ryan. È decisamente troppo presto per arrivare ad una conclusione su dove esattamente il virus sia partito, all’interno o all’esterno della Cina».
Mentre gli abitanti di Wuhan sono praticamente tornati alla vita normale, il resto del mondo è alle prese con una pandemia di cui non si vede la fine. E Hong Kong vara il suo primo lockdown con il governo locale che ordina a migliaia di abitanti di non uscire dalle loro case.