Si è svolta questa mattina l’assemblea dei sindaci della Sardegna convocata dall’ANCI nei locali della fiera di Cagliari sulla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito unico delle scorie radioattive..
Dopo l’introduzione del presidente dell’ANCI Emiliano Deiana, che ha esposto le motivazioni dell’incontro, sono intervenuti dell’assessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis, del presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, del consigliere regionale Gianfranco Ganau, dei sindaci di Cagliari e Sassari: tutti hanno espresso la contrarietà alla scelta di individuare in Sardegna il sito per il deposito unico nazionale di scorie nucleari.
Bisogna essere consapevoli che la battaglia contro il deposito delle scorie non si può vincere in ordine sparso, perciò è un fatto positivo che le Istituzioni sarde stiano collaborando, fianco a fianco, per rappresentare al meglio le ragioni della propria contrarietà. Si tratta di una grande battaglia, simbolo dell’autonomismo regionale, per lo sviluppo e il futuro di questa terra. Saremo un’unica voce per confermare il responso del popolo sardo scaturito dal referendum del 2011». Ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Lampis. «Il Governo avrebbe dovuto trovare una sede istituzionale adeguata per confrontarsi con le Regioni su questo tema, come la Conferenza unificata, alla quale partecipano anche i Comuni e le Province – ha aggiunto l’assessore Lampis – Vorrebbero farci credere che si tratta di un parco tecnologico di 150 ettari, ma in realtà è una struttura con novanta costruzioni di cemento armato sottoterra in grado di ospitare circa 80.000 metri cubi di rifiuti radioattivi. La Regione Sardegna ha spiegato più volte i motivi per cui non possiamo ospitare il deposito e voglio aggiungere un ulteriore elemento: il miglior modo per garantire la salvaguardia ambientale nel trattamento dei rifiuti è quello di limitarne lo spostamento, attuando il principio di prossimità, che sarebbe completamente assente nell’ipotesi del deposito in Sardegna. «Nei giorni scorsi, in occasione della videoconferenza col ministro Patuanelli, ho ribadito che necessitano più di sessanta giorni per predisporre le osservazioni sulla CNAPI, perché non si tratta di un normale procedimento amministrativo, che in Sardegna non ha alcun senso una fase di consultazione pubblica, perché ci siamo già espressi col Referendum, e che il Governo deve relazionare nella Conferenza unificata per spiegare motivazioni, criteri ed esigenze che hanno determinato le sue scelte, perché appare evidente che alcuni criteri enunciati non siano stati rispettati» ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
il Sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, ha rimarcato la necessità di proseguire la mobilitazione contro questa scelta imposta alla Sardegna. Facendo riferimento a Grazie Deledda, la quale voleva una Sardegna libera e prospera, «Dobbiamo difendere la nostra terra e valorizzarla ma in questo modo non favoriremo ne lo sviluppo economico e ne le risorse locali. Il Consiglio Comunale di Nuoro, già nel 2011 e poi nel 2016, ha dichiarato proprio No al nucleare, al parco tecnologico e al deposito di scorie radioattive».
Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, ha parlato a nome dei cittadini della Costa Smeralda ha ribadito che l’eventuale deposito danneggerebbe l’immagine turistica dell’Isola e porterebbe danni economici non indifferenti».
Maddalena Agus, neo Sindaco di Olzai, ha ribadito la volontà espressa dai sardi con il referendum del 2011 contro le centrali nucleari in Sardegna e il transito delle scorie radioattive e le numerose delibere dei Consigli comunali sardi contro questa scelta del Governo. In quanto rappresentante del Coordinamento dei Comitati NoNucle-NoScorie, lei invita i sindaci a esporre la bandiera No Scorie nei Palazzi civici e a collaborare alle iniziative e manifestazioni dei comitati in questa lotta.
Al termine dell’Assemblea è stato approvato un ordine del giorno che riprende quello già approvato dal Consiglio Regionale.
© Tutti i diritti riservati