Il Museo Nivola di Orani accende il dibattito sulla collocazione del Deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti radioattivi con un post sulla pubblicazione dei siti idonei nel quale l’immagine dell’opera “La Sardegna venduta” di Costantino Nivola (il poster edito da Feltrinelli nel 1969 con un’amara riflessione sulla nascente speculazione edilizia sulle coste dell’Isola) diventa il simbolo dell’opposizione dei sardi. Un post diventato virale in poche ore con migliaia di like, commenti e condivisioni. “Costantino Nivola, che negli anni Settanta avrebbe sviluppato una forte coscienza ambientalista, già nel 1968 stigmatizzava le logiche politiche ed economiche che, pezzo a pezzo, sottraevano ai Sardi il proprio futuro – si legge nel messaggio su Fb – Oggi questa immagine ci invita a riflettere, a fare scelte consapevoli, a prendere posizione non per salvare il nostro orticello, ma per restituire pace a una terra antica, la Sardegna, che porta sulla pelle le cicatrici di un uso scellerato del suo territorio”.
«Da sempre riteniamo che il museo debba essere un’istituzione attiva e partecipe dei dibattiti culturali, sociali e politici della nostra contemporaneità – afferma la direttrice del Museo Antonella Camarda – Del resto Costantino Nivola è stato un convinto sostenitore del ruolo sociale dell’artista, e un promotore, soprattutto nella sua fase matura, della causa ambientalista, e più in generale della necessità di un confronto, pacifico ma rigoroso, fra i cittadini e le istituzioni».
«D’altra parte – osserva la presidente della Fondazione Nivola Giuliana Altea – è necessario prendere una posizione in modo non ideologico e senza lasciarsi trasportare dall’emotività. Il museo vuole stimolare le coscienze, ma intende anche chiamare gli esperti a parlare della questione, in modo da contribuire al dibattito in modo costruttivo. Sentire opinioni informate aiuta a rendere più efficaci le proprie argomentazioni».