“La decisione del Governo di imporre il deposito unico di scorie nucleari e il parco tecnologico è avvenuta sfruttando il periodo di restrizioni Covid, con l’obiettivo di impedire qualsiasi opposizione di massa”. Cos’ in una nota il Collettivo comunista (marxista-leninista) a proposito della possibilità di fare della Sardegna il deposito unico di scorie nucleari in tralia.

“Nonostante in Sardegna ci sia stato un referendum consultivo – prosegue la nota – con il quale il 97% dei Sardi si sono espressi contrati al nucleare e al transito di scorie radioattive, la Sardegna resta tra i siti individuati, in più si aggiungono altre regioni… ma la decisione di non considerare la volontà del popolo sardo non è solo dei due dicasteri interessati ma di tutto il Governo. Ricordiamo che durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, Salvini nel comizio di chiusura a Cagliari in sostegno al candidato Lega PSD’Az Solinas disse che lo sviluppo economico della Sardegna sarebbe avvenuto con il deposito unico di scorie nucleari e le grandi opere ! Noi comunisti (marxisti-leninisti) riteniamo che solo la mobilitazione di massa e popolare anticapitalista ostacola le scelte Governative sulle scorie nucleari in quanto rappresentano un saccheggio e devastazione dei territori e delle risorse locali. In Sardegna il movimento popolare contro il deposito unico di scorie nucleari, presente da anni, può fornire elementi politici e di sostegno anche a agli altri territori che sono stati indicati nella mappa dei siti. Contro le scelte dello Stato capitalista, che oggi anziché potenziare la sanità pubblica e i servizi essenziali attua una politica colonialista in favore dei grossi monopoli con l’insediamento del deposito unico di scorie nucleari in Sardegna e altrove, organizziamo e sviluppiamo la mobilitazione di massa e popolare”.