«I primi due anni di questa legislatura sono stati caratterizzati da numerosi e significativi interventi normativi nel settore della Giustizia in cui sono state varate delle riforme su materie di importanza cruciale per il nostro ordinamento giuridico e la nostra società». Così la senatrice del Movimento 5 stelle Elvira Lucia Evangelista, vice presidente della Commissione Giustizia nel bilancio dei primi due anni di attività del governo Conte.
LEGGE ANTICORRUZIONE: “Prevede il Daspo per i corrotti, ovvero l’incapacità a vita di contrattare con la pubblica amministrazione, il potenziamento degli strumenti d’indagine (agente sotto copertura e trojan), l’impossibilità di accedere ai benefici carcerari e alle misure alternative alla detenzione per i corrotti, oltre a misure per favorire la trasparenza dei partiti e movimenti politici; l’introduzione, infine, della sospensione della prescrizione dopo la sentenza di condanna di 1 grado in vigore dal 1 gennaio 2020”.
LEGGE CODICE ROSSO: “Ha stabilito una corsia preferenziale per le denunce di violenze di genere o domestica con l’obbligo per il pubblico ministero, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, di ascoltare la persona che ha denunciato le violenze subite, oltre a prevedere un inasprimento delle pene per reati come i maltrattamenti contro familiari e conviventi, lo stalking, la violenza sessuale e la violenza sessuale di gruppo. La legge ha anche introdotto nuove fattispecie di reato, come il delitto di sfregio del volto, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate (cd. revenge porn), il reato di costrizione o induzione al matrimonio.
LOTTA ALL’EVASIONE: “Previsto l’inasprimento delle pene in caso di dichiarazione fraudolenta o infedele, ed il carcere previsto quando la somma evasa supera i 100.000 euro e non più 150.000 euro, oltre all’estensione della confisca per sproporzione dei beni, già prevista per i delitti di matrice mafiosa, ai reati tributari”.
INTERCETTAZIONI: “La riforma ha, tra l’altro, rafforzato le garanzie per gli avvocati difensori i quali possono prendere visione dei fascicoli, ascoltare le conversazioni, estrarne copia ed eseguire trasposizioni del materiale intercettato su altri supporti”.
ANTIMAFIA: “Durante l’emergenza COVID, inoltre, sono stati approvati i decreti antimafia con misure urgenti in materia di detenzione domiciliare o differimento dell’esecuzione della pena, di sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari, per motivi connessi all’emergenza sanitaria, sempre col preventivo obbligo di richiedere il parere della direzione nazionale e delle direzioni distrettuali antimafia e antiterrorismo.
LEGGE SUL VOTO DI SCAMBIO POLITICO-MAFIOSO: Di importanza si potrebbe dire epocale, poi, la che ha modificato l’articolo 416 ter del codice penale inasprendo le pene, infatti, il reato adesso è sanzionato con la reclusione da 10 a 15 anni, così come avviene per l’ associazione di stampo mafioso, con la previsione di un’aggravante nel caso in cui il politico che ha accettato i voti mafiosi venga effettivamente eletto, e l’introduzione dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici per il politico che ha accettato i voti della criminalità organizzata.
RITO ABBREVIATO AI DELITTI PUNITI CON L’ERGASTOLO: “Un’altra riforma che ha inciso sul regime delle pene è quella che ha sancito l’inapplicabilità del rito abbreviato, per esempio, al femminicidio”.
CLASS ACTION: “La riforma ha esteso la platea dei soggetti legittimati ad agire in giudizio, infatti, qualsiasi categoria di soggetti i cui diritti siano stati lesi sono legittimati a promuoverla con un conseguente allargamento dell’ambito di applicazione oggettivo dell’azione di classe, che passa dal codice del consumo”.
RIFORMA DELLA CRISI DI IMPRESA E DI INSOLVENZA: “Introdotto un sistema di allerta che favorisce una preventiva emersione dello stato di crisi/insolvenza delle imprese e la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali.
RISSE: “Inasprite le pene con il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale o spaccio. L’inasprimento delle pene è stato esteso agli spacciatori ed è anche previsto un rafforzamento delle misure di contrasto al fenomeno del commercio online di droga”.
TELEFONI NEI PENITENZIARI: “Inserita una nuova figura di reato, che vieta e sanziona l’introduzione di telefonini all’interno degli istituti penitenziari, oltre al rafforzamento delle sanzioni a carico di chi aiuta o agevola nelle comunicazioni con l’esterno i detenuti al 41-bis”.
“Queste nuove misure – conclude Evangelista – incideranno profondamente nella nostra società e ma il lavoro dovrà proseguire per portare a compimento ulteriori riforme legislative ora in esame per il settore della Giustizia”.