Situazione stabile a Bosa dove il fiume Temo continua ad essere in piena con un livello di 60-70 centimetri più del normale, ma, almeno per il momento, non esonda. La diga a monte e la diga foranea al mare hanno fatto il loro dovere ma, come al solito, il pericolo viene dalla montagna e dalla sovrastante Planargia.
Ad ogni buon conto il COC, con il Sindaco Casula in testa, hanno vegliato tutta la notte. Intanto si comincia far la stima dei danni che il nubifragio ha provocato: frane sulle strade e i muretti crollati.
Diverse le criticità registrate nelle strade che portano a Modolo, Turas e Magomadas mentre nelle strade di campagna le buche sono diventate vere e proprie voragini. Tra le strade allagate non manca come da consuetudine in queste situazioni il primo tratto di via Alghero, via Allende, zona Sant’Antonio e zona S’Istagnone a Bosa Marina.
Massicci gli interventi in soccorso tra Vigili del fuoco, Croce Rossa, operai della Provincia, Barracelli, Forestali e Vigili Urbani, che hanno lavorato tutta la notte. Come sempre il pensiero va al discorso sulla canalizzazione delle acque che scendono dalla montagna e all’esigenza di concludere il discorso sulla canalizzazione di Aladerru, ancora in alto mare, che sarebbe risolutiva in questo caso.
Pier Gavino Vacca