Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il Documento unico di programmazione 2020/2022 e il Bilancio di previsione finanziario 2020/2022. I provvedimenti sono stati illustrati dall’assessore al Bilancio Rachele Piras, che non ha nascosto il ritardo con cui il rendiconto finanziario è stato presentato all’aula rispetto alla scadenza del 31 ottobre prevista per quest’anno. Ritardo, come ha spiegato Rachele Piras,  sia dall’emergenza sanitarie ma anche dal recente appuntamento elettorale.

Il bilancio  evidenzia che  al 31 dicembre 2019 la cassa ammontava a oltre 7 milioni di euro e che non si è mai fatto ricorso alle anticipazioni di tesoreria durante il corso dell’anno. Risultato che ha consentito, tra l’altro, di lasciare invariate le aliquote Irpef e Imu e ridurre la Tari per i cittadini, così come le tariffe per i servizi a domanda individuale. L’esito positivo è però in parte influenzato dalle criticità messe in risalto dall’assessore, in particolare quelle relative alla capacità dell’Ente di recuperare i crediti. Sotto questo aspetto la riscossione sarà resa più efficace anche attraverso la riorganizzazione degli uffici preposti.

A incidere sulle casse comunali c’è quindi l’obbligo che lo Stato impone agli Enti locali di accantonare precauzionalmente delle somme per mettersi al riparo dai rischi di dissesto finanziario. Per quanto riguarda il Comune di Nuoro queste somme, tra quanto accantonato per crediti di dubbia esazione, per il fondo anticipazione di liquidità, per il fondo contenziosi e per le passività potenziali, generano un saldo negativo di parte disponibile pari a 19 milioni di euro. Grazie agli accantonamenti il disavanzo sarà ripianato a partire dal 2021 in non più di 15 anni, così come impone sempre la legge.

Nel suo intervento il sindaco Andrea Soddu ha accolto l’invito arrivato da alcuni esponenti dell’opposizione affinché già dal prossimo bilancio, il documento sia portato in aula nei tempi canonici.

L’esponente della Lega Pierluigi Saiu denuncia un estremo ritardo: «Undici mesi di esercizio provvisorio sono un record negativo non solo per il sindaco e la sua amministrazione ma soprattutto per la città. È un indicatore preoccupante di cattiva gestione delle risorse. Per governare bene serve approvare il bilancio prima».