Si stanno vivendo momenti di apprensione a Torpè e Posada, i paesi a valle della diga Maccheronis, nel Nuorese, dopo le intense piogge di ieri e stanotte. Paesi già duramente colpiti dalla tragica alluvione di sette anni fa. Da qualche ora la diga ha iniziato a tracimare, ma per precauzione già da prima erano state evacuate le famiglie che abitano vicino al guado del rio Posada.
Maccheronis è monitorata 24 ore era pressoché vuota grazie al piano di laminazione, e si è riempita lentamente, in circa 16 ore, arrivando al massimo della sua capienza (24 milioni di metri cubi d’acqua). Nel 2013 andò diversamente: si riempì troppo velocemente, e questo provocò i danni che conosciamo, con una quantità d’acqua tracimata che gli argini non riuscirono a trattenere.
Il gruppo servizio di piena. A monitorare costantemente l’intero comprensorio è un gruppo di dieci tecnici coordinato dal Presidente del CBSC Ambrogio Guiso, dall’ingegnere Lampis, dall’ingegnere Bussalai e dal geometra Pittalis, istituito da qualche anno in seno al Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, che si attiva in caso di eventi estremi come questo per presidiare e monitorare costantemente, con aggiornamenti ogni 15 minuti, l’andamento della situazione, attuando un controllo coordinato sulle infrastrutture del Consorzio, sulla situazione delle dighe in stretta collaborazione con Enas, e sulla situazione nei campi.
Danni alle condotte. Si registrano intanto i primi danni alle condotte nei territori più colpiti. «Si sono verificate delle rotture nella condotta di Sologo in un punto purtroppo per ora non raggiungibile: la rottura si è verificata in mezzo al fiume, per cui finché non torna a livelli ordinari è impossibile intervenire. Inoltre si è verificata una rottura di una condotta in agro di Galtellì. Anche qua è previsto l’intervento non appena finisce l’allerta meteo».
«Di fronte alle drammatiche immagini di Bitti – commenta Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale – non possiamo che esprimere solidarietà alla comunità per il pesante tributo che ha dovuto pagare in termini di vite umane. L’intera struttura del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale è a disposizione per portare il proprio aiuto ad aziende e comunità per un ritorno immediato alla normalità. Sappiamo bene che ciò richiederà del tempo, perché i danni sono ingenti, ma ci sarà tutto il nostro supporto».