Il temuto crollo dell’affluenza, in questa tornata elettorale caduta in piena emergenza Covid per la Sardegna, non c’è stato e l’Isola si appresta a salutare 153 nuovi sindaci, tre in meno del previsto in quanto in tre Comuni – sui 48 dove era stata presentata un’unica lista – non è stato raggiunto il quorum del 50% più uno degli elettori e le elezioni sono state dichiarate nulle.
Si tratta di Aritzo, Tadasunis e Villanova Tulo, dove ora verrà nominato il commissario straordinario. Alla fine l’affluenza è stata del 59,5%, circa 5 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti Comunali. Un calo, dunque, ma non il crollo paventato. Un dato sottolineato anche dal presidente della Regione, Christian Solinas, che nel suo messaggio di auguri ai sindaci eletti ha parlato di «qualche segnale positivo, seppure in un trend purtroppo sempre negativo», segnalando un’affluenza alle urne «nettamente superiore a quella registrata nelle amministrative del 20 e 21 settembre scorsi sul territorio nazionale», segno «di una grande maturità democratica del popolo sardo unita al desiderio di partecipazione alla vita delle Istituzioni».
Nell’unico capoluogo di provincia al voto, Nuoro, lo spoglio procede a rilento e i risultati definitivi sono previsti nella notte, ma sin da ora si profila il ballottaggio tra il sindaco uscente Andrea Soddu, di area centrosinistra sostenuto da quattro liste civiche, e il candidato del centrodestra Pietro Sanna. I due sono in netto vantaggio sugli altri cinque candidati: Carlo Prevosto del Pd, candidato ufficiale del centrosinistra e vincitore delle primarie, Alessandro Murgia del M5s, Ciriaco Offeddu, Lisetta Bidoni e Francesco Guccini, tutti a capo di liste civiche.
Negli altri tre Comuni con più di 15mila abitanti, dove è previsto il secondo turno domenica 8 e lunedì 9 novembre, è sicura della vittoria al primo round solo la sindaca uscente di Sestu, cittadina nell’hinterland di Cagliari. Paola Secci, candidata del centrodestra, sostenuta da Riformatori, Forza Italia, Sardegna Venti20, Lega e Fratelli d’Italia, naviga infatti saldamente oltre il 60% delle preferenze. Fuori dai giochi la candidata del Polo Civico e del Pd, Valentina Meloni, e l’ex sindaco Aldo Pili, appoggiato da Articolo Uno e Sestu Domani. Anche a Porto Torres, una delle roccaforti del M5s in Sardegna, si va verso il ballottaggio tra Alessandro Pantaleo, candidato sindaco del centrodestra, e Massimo Mulas, designato dal centrosinistra attraverso le primarie: al momento i due sono distanziati da un centinaio di voti. Clamorosamente indietro e fuori dai giochi Sebastiano Sassu, espressione di quel Movimento 5 Stelle che cinque anni fa a Porto Torres aveva stravinto, eleggendo sindaco Sean Wheeler alla guida di una Giunta e di una maggioranza monocolore alla quale, evidentemente, i portotorresi non hanno confermato la loro fiducia. Infine, centrodestra avanti a Quartu Sant’Elena – terza città della Sardegna per numero di abitanti al confine con Cagliari – ma le liste dell’ex sindaco Graziano Milia non sono molto distanti e si profila un ballottaggio con il sardista Christian Stevelli.