«Un intervento ora è necessario per appiattire la curva dei contagi che stanno crescendo in modo significativo. Dobbiamo evitare che accada quello che abbiamo visto negli altri Paesi. I risultati di questi interventi non li vedremo prima di 10-15 giorni. Per questo non dobbiamo stupirci se nei prossimi giorni continueremo a vedere una crescita ancora importante dei positivi».
Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro.
«In alcuni ambiti la diffusione del virus è molto controllata come la scuola e il lavoro – osserva – il problema è come ci aggreghiamo informalmente. Non è uscire per fare l’aperitivo, ma il fatto che non si fa attenzione e magari non si indossa la mascherina».
L’età media dei contagi è «rimasta sopra i quarant’anni nelle ultime due-tre settimane. E questo è un dato positivo perché vuol dire che in questa fase gli anziani contraggono meno il virus e sappiamo quanto rischiano. È importante che ci sia un patto generazionale per fare attenzione quando ci si relaziona con le persone più anziane».
Quello che preoccupa è che «ora stanno crescendo rispetto ai mesi scorsi i contagiati sintomatici. Questo è un segnale che il virus sta avanzando».
«La scuola al suo interno ha un’organizzazione che è molto attenta – rileva – quindi i focolai che censiamo sono molto limitati rispetto al resto del Paese. Il problema è che dobbiamo vedere cosa accade quando esci dal portone della scuola e magari ci si abbassa la mascherina o non si tengono le distanze». La didattica a distanza è «una misura possibile che si può utilizzare lì dove la diffusione del virus è importante».
«ll tracciamento è la prima linea nella battaglia al Covid per controllare la diffusione del virus – dice – è uno sforzo che va assolutamente mantenuto». I servizi sanitari «ancora rispondono bene. Per questo è necessario attenuare al più presto questo aumento dei contagi per evitare uno scenario peggiore». Sull’ipotesi di lockdown prima di Natale, conclude che «in base alle condizioni di oggi non ci troviamo nella necessità di soluzioni così drastiche»