Scuola. Gli insegnanti di Terza Fascia contro l’Azzolina: “decisione assurda e incostituzionale”

Sonia

Scuola. Gli insegnanti di Terza Fascia contro l’Azzolina: “decisione assurda e incostituzionale”

lunedì 20 Aprile 2020 - 11:37
Scuola. Gli insegnanti di Terza Fascia contro l’Azzolina: “decisione assurda e incostituzionale”

Il loro obiettivo è solo uno: la riapertura delle graduatorie di terza fascia nel 2020 per i nuovi inserimenti e per gli aggiornamenti.

Nasce il movimento “Uniti per la Riapertura della Terza Fascia, per aggiornamenti e nuovi inserimenti”  che va contro la decisione del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, Il ministero non era in grado di provvedere telematicamente alla riapertura delle graduatorie di istituto, mediante le quali vengono assegnate ogni anno le cattedre rimanenti ai supplenti, prevista per primavera-estate 2020.

Il movimento si è organizzato anche tramite i social, la rappresentante per la Regione Sardegna è Claudia Fiorbelli: «il nostro diritto è stato costituzionalmente violato, Ora che i nostri diritti sono stati negati, siamo pronti per lottare a dimostrazione del fatto che, se lasciamo in mano del silenzio la nostra causa, rischiamo di fare il gioco di chi ci vuole schiavi e senza alcuna dignità».

Una scelta ingiustificata quella dell’Azzolina, che secondo il movimento, potrebbe organizzare diverse forme il rinnovo delle graduatorie ad esempio il riconoscimento SPID o tramite webcam,

«Siamo docenti terza fascia precari, ragazzi e ragazze, padri e madri di famiglia che amano questa professione e vogliono lavorare. Io mi sono laureata in Storia e informazione nel 2016, dopo solo un anno ho conseguito la laurea Magistrale in Storia e società, nel novembre 2019 ho conseguito la laurea Magistrale in Filologie e Letterature classiche e moderne, raggiunti i 24 CFU ai fini dell’apertura della graduatoria 2019-2020. Per anni abbiamo dovuto subire scelte scellerate a causa di una instabilità di governo che va avanti da anni e cambia le carte in tavola ad ogni mandato. Per anni abbiamo dovuto abbassare la testa e rincorrere le nuove direttive dei vari governi» dice la Forbelli e prosegue: «il disconoscimento dei nostri diritti è ingiustificato in quanto non si comprende la ragione effettiva che porta alla realizzazione dei concorsi nonostante l’emergenza sanitaria, e il rifiuto di aprire le graduatorie, dato che non è previsto nessun assembramento di persone e potrebbe essere gestito totalmente in modalità telematica».

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