Coronavirus. Sardegna, 0 contagi entro fine mese: al via lo screening epidemiologico

Con un incremento dei casi totali di Covid-19 inferiore al 10% e con un numero di casi per 100mila abitanti ben al di sotto della soglia 100 la Sardegna è tra le regioni in pole position per la ripartenza nella cosiddetta Fase 2.

Lo rileva il monitoraggio sull’evoluzione del contagio nei territori italiani effettuato dalla la Fondazione Gimbe.  Dato confermato nella serata di oggi dal presidente della Regione Solinas.

L’isola con i suoi 1228 casi (dato aggiornato al 20 aprile più 13 rispetto  a ieri) si posiziona nel quadrante verde del grafico che “classifica” le varie regioni sulla base dei due parametri presi a modello della mappatura: si tratta della rappresentazione dell’area “fredda”, con bassa prevalenza e basso incremento percentuale. Un po’ indietro rispetto all’Umbria, l’unica porzione d’Italia nella quale la Fondazione ritiene che l’evoluzione del contagio sia sotto controllo per poter iniziare la riapertura dal lockdown e un pelo dietro a Basilicata e Molise, che sono sulla buona strada per per iniziare a ragionare sulla fase 2.

Sempre dalla prossima settimana in Sardegna si partirà con lo screening epidemiologico, una notizia data dal presidente Solinas sempre nel punto stampa di oggi, analisi che molto probabilmente partirà dai Comuni all’incirca un centinaio in Sardegna, che non hanno avuto nessun caso di positività da Covid -19. L’assessore Nieddu su questo punto ha precisato: «stiamo aspettando le direttive del Comitato scientifico su come procedere e poi riferiremo».

L’indagine  servirà per comprendere al meglio il grado di diffusione del Coronavirus e verificare la possibilità di un’apertura sempre maggiore e progressiva delle attività. L’indagine sarà predisposta secondo «criteri scientifici e statistici certi e necessari per avere un dato attendibile». Questo, ha  aggiunto Solinas, «non significa che somministreremo 1,6 milioni di tamponi a tutti sardi, visto che ogni tampone ha un costo piuttosto elevato». Ma, «è possibile fare una campionatura statisticamente rilevante per esempio Comune per Comune o fascia d’età per fascia d’età, prendendo anche in considerazione singoli paesi di popolazione limitata per avere in proiezione un dato che riguarda tutta la popolazione. Si tratta chiaramente di un metodo funzionale al passaggio alla cosiddetta Fase 2».

Infine Solinas sulla riapertura anticipata delle attività dice: «ecco perché reputiamo pericoloso farlo perché ogni sforzo da parte di tutti i sardi sarebbe vanificato» e infine la stoccata verso chi ha fatto il ricorso per poter riaprire prima le librerie anche in Sardegna secondo l’ultimo Dcpm annunciato da Conte, definendolo un gesto altamente irresponsabile.

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Sonia