«Non si può parlare di un picco in Italia: un unico picco ci sarebbe stato se avessimo lasciato correre l’epidemia ma così non è stato». Lo ha affermato il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, a Rainews24. «C’è stato un picco a Codogno – ha spiegato – e poi le misure di contenimento hanno abbattuto le infezioni. Ora c’è un ritorno ma speriamo di contenerlo. Speriamo di superare ora anche il picco di Bergamo e che non ve ne siano altri – ha concluso – in altre zone del Paese»
Inoltre sui nuovo casi di Coronavirus SarsCov2 «stanno diminuendo ma questo trend deve essere consolidato; alla fine del mese dovremmo vedere un maggiore decremento» per effetto delle misure di contenimento. Prosegue il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, a Rainews24.
«I dati quotidiani – ha sottolineato – sono un’altalena di illusioni e delusioni, ma questi sono dati storici che dipendono molto dall’arrivo delle notifiche e rispecchiano la fotografia del passato e di contagi avvenuti 7-10 giorni fa. Non ci danno una fotografia in tempo reale”». Secondo Rezza, «dobbiamo invece capire il trend della comparsa dei sintomi e vediamo che sta diminuendo, ma questo trend deve consolidarsi».