Virulenza Infinita, questo il titolo di una lettura poetica degli effetti devastanti del Coronavirus composta dal poeta nuorese Gianni Manca, il quale ha avuto piacere di condividerla con noi, e gliene siamo grati:
Una guerra sofferta a mani nude
contro un mostro che s’insinua nel silenzio
come il soffio strisciante di una morte invisibile
nel respiro impalpabile di un rantolo ignoto.
Come un domino famelico lasciato in libertà
travolge alla gola gli incauti passanti,
come fossero birilli di carta destinati al macero
prostrati dalla febbre di una meretrice folle.
Come i cingoli di un carnaio senza confini
oltre gli oceani, le Alpi e i giorni senza fine
in un volo sterminato tra le strade deserte
nel pianto stanco di eroi stravolti dal dolore.
Si contano i nomi portati via senza preghiere,
in un silenzio urlato senza un saluto,
senza un abbraccio che potesse scaldare il cuore,
nel viaggio più lungo di la da un cielo nudo.
Dottori scalzi in una corsa improbabile di vita,
arrampicati come leoni con le mani sanguinanti,
atti a strappare un respiro che vuole andar via,
nei corridoi divenuti stretti dalle urla mute di uomini soli.
Gianni Manca
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