I periodi di quarantena con sorveglianza attiva o di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva saranno equiparati alla malattia, certificata dal medico curante.
Lo prevede la bozza del nuovo decreto anti-Coronavirus, ancora in via di definizione, che pone a carico dello Stato, anziché a INPS e datori di lavoro, i costi per i lavoratori privati in malattia.
Prevista anche la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori dipendenti, anche agricoli, non coperti dalla cig ordinaria oltre alla possibilità di requisire alberghi o altri stabili per persone in quarantena.
In un’intervista, il ministro dell’Interno Lamorgese assicura: “Se necessario, non ci sottrarremo ad altre scelte coraggiose”.