L’ultimo femminicidio è quello di Sorso avvenuto il 16 febbraio: Zdenka Krejcicovasta, accoltellata davanti alle sue bambine, dal compagno Francesco Baingio Douglas Fadda.
Il triste primato per la nostra Isola, inserita in un panorama nazionale drammatico per ciò che riguarda i femminicidi: sono ancora troppe le donne uccise per mano di partner, fidanzati, mariti.
Il dato disarmante dell’ultima statistica pubblicata dall’Istat vede la Sardegna al secondo posto in Italia per numero di donne uccise nel triennio 2016-2018 e ai primi posti per numero complessivo di delitti.
A quanto sembra, nonostante l’innegabile e dimostrabile calo complessivo dei delitti in tutta la Penisola con 345 nel 2018 e 357 del 2017, la Sardegna si posiziona sopra la media con uno 0,38 su 100mila abitanti.
E se i femminicidi risulterebbero in calo rispetto al triennio 2013-2015, in Sardegna, insieme a Valle d’Aosta, Liguria, Bolzano e Veneto fanno eccezione per l’aumento, invece, delle donne uccise in ambito familiare e dai partner.
Un rischio che, secondo lo studio condotto, aumenta nell’ambiente domestico e familiare: «Per le donne il rischio è soprattutto nell’ambiente domestico – spiegano dall’Istat – sono uccise soprattutto da partner o ex partner (54,9%) e da parenti (24,8%).
A livello nazionale, nel 2018, 63 donne sono state assassinate dal partner (marito, convivente o fidanzato), 10 dall’ex partner, 33 da un altro parente, 2 da un conoscente, 16 da uno sconosciuto e 9 da una persona non ancora identificata».
Il tasso di femminicidi più elevato si registra tra le ultra 64enni (0,55 per 100mila donne), seguite dalle 45-54enni (0,45) ed anche tra le straniere la percentuale di donne uccise è più alta: il 20,2% sono uomini e il 23,1% donne.
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