Per la prima volta l’Italia dichiara lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso al coronavirus. Lo ha decretato per sei ieri il Consiglio dei ministri stanziando 5 milioni di euro. Arriva poi un Commissario straordinario, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile.
Borrelli ha dichiarato che in caso di emergenza potranno essere requisiti hotel o strutture ricettive per alloggiare cittadini di nazionalità cinese attualmente in Italia. È una delle ipotesi del piano che verrà messo a punto nelle prossime ore per prevenire ogni possibile rischio. L’ordinanza di Protezione Civile non sarà pronta prima di domani e conterrà anche l’indicazione di un soggetto attuatore che si dovrà occupare del rimpatrio dei cittadini cinesi presenti in Italia.
Il piano per contrastare la diffusione del virus dovrebbe prevedere anche l’adozione si sistemi di protezione individuale per tutti gli operatori di sanità che hanno a che fare con l’emergenza e una più completa informazione da parte delle autorità sanitarie a tutti quelle istituzioni e aziende che erogano servizi e che sono a diretto contatto con il pubblico: dalle ferrovie alle poste e ai trasporti pubblici locali, dai vigili del fuoco alle forze di polizia.
Intanto, prima che iniziasse il Cdm di ieri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha informato il Capo dello Stato Sergio Mattarella: «La situazione e’ sotto controllo – ha dichiarato Conte nel corso della riunione del Comitato operativo della Protezione Civile – le nostre misure sono le più elevate d’Europa e gli italiani potranno condurre una vita assolutamente normale»
Nel 2003, in seguito all’epidemia di SARS, il governo Berlusconi non dichiarò lo stato di emergenza ma scelse di nominare l’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso Commissario straordinario per l’emergenza. All’epoca si decise per una deroga del Trattato di Schengen sulla libera circolazioni dei cittadini per attivare controlli sui passeggeri provenienti da aree a rischio.
In queste ore, dopo l’annuncio del premier sui due turisti cinesi risultati positivi al virus 1919-nCoV a Roma, la politica sta tentando di arginare l’ansia dei cittadini spiegando che bisogna attrezzarsi per ogni eventualità ma che ogni allarmismo è infondato. «La situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non esasperare situazioni che esasperate non sono» ha detto dal canto suo il prefetto di Roma Gerarda Pantalone, mentre con un tweet del sindaco di Roma Virginia Raggi stigmatizza il cartello comparso nella Capitale in un bar a Fontana di Trevi che vieta l’ingresso a chi arriva dalla Cina: «Stop psicosi e allarmismi. Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie».
«Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’OMS abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione SARS. Le misure sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale» ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Ma tenere a bada il nervosismo in una città come Roma, dove folti gruppi di turisti asiatici muniti di mascherina sono intorno a ogni monumento, non è cosa facile. Così come non tranquillizzano le notizie di infezione provenienti dal resto d’Europa. Dall’Ospedale Spallanzani intanto è arrivato il primo bollettino medico sui due turisti cinesi provenienti dalla provincia di Wuhan, epicentro dell’infezione. Le condizioni sono “discrete, il marito ha un interessamento polmonare più pronunciato”. Marito e moglie nel loro tour sono passati anche per Firenze dove hanno soggiornato due giorni ma non sembrerebbe abbiano toccato la città di Milano. In tutto nel centro di riferimento per le malattie infettive “sono ricoverati 12 pazienti provenienti da diverse zone della Cina. Presentano sintomi modesti e sono sottoposti a test: in 9 sono stati isolati e già dimessi dopo il risultato negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti primari con la coppia sono in osservazione”. Non solo: il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha anche indicato che «sono stati individuati tre possibili contatti, con la coppia cinese e che sono stati posti in sorveglianza domiciliare. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”, ha tranquillizzato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani che ha aggiunto – il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi».
Stop ai voli da e per la Cina. Controlli rafforzati nei porti. È emergenza anche negli Stati Uniti, dove Wall Street cede oltre il 2 per cento. In Cina l’ultimo bilancio registra quasi 12 mila contagi e 259 morti. Pechino ammette ritardi nella gestione dell’epidemia. E si comincia a temere per le conseguenze economiche.