27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento nazista di Auschwitz. A 75 anni da quella data, si celebra oggi il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale deliberata dalle Nazioni Unite. Tante le iniziative in Italia e nel mondo.
Ad Auschwitz 1,1 milioni di persone hanno perso la vita nelle camere a gas del campo o per fame, freddo e malattie. Istituito dalla Germania nazista nella Polonia occupata nel 1940, inizialmente per ospitare i prigionieri politici polacchi, divenne il più grande dei centri di sterminio in cui fu messa in pratica la “Soluzione finale”, il piano hitleriano che prevedeva lo sterminio completo degli ebrei.
A Livello mondiale più di una dozzina di capi di Stato, tra cui il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e il presidente israeliano Reuven Rivlin, prenderanno parte alle cerimonie a partire dalle 15.30 alla “Porta della Morte”, dove arrivavano i treni piombati.
Tra le parole più significative per ricordare l’olocausto quelle di Primo Levi sopravvissuto ad Auchwitz, dal suo capolavoro letterario Se questo è un uomo pubblicato nel 1947
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
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