Il mondo è ancora in allarme per il coronavirus: in Cina le vittime sono salite a 17 ed i casi sono 509, di cui 444 nella provincia di Hubei, dove si sono verificati i primi episodi.
In Italia sono già attive misure precauzionali: dal volo atterrato a Roma e proveniente da Wuhan, città focolaio del virus, ai passeggeri sono state applicate le procedure indicate dalle autorità, con controlli della temperatura corporea attraverso un apposito scanner.
Al momento non c’è nessuna notizia di casi sospetti.
L’attenzione mondiale è rivolta su Wuhan, perché è nella città della provincia centro-orientale di Hubei che si sono registati la maggior parte dei casi di contagio.
In Sardegna la situazione è sotto controllo, si continua a monitorare la situazione internazionale con l’Istituto superiore di Sanità e l’Oms: «Il livello di rischio nell’isola in questo momento è minimo – ha dichiarato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – e se mai si dovesse innalzare l’emergenza siamo pronti ad attivare le misure adeguate per tutelare e informare in modo corretto la popolazione, aspetto, quest’ultimo fondamentale per evitare che si generi panico ingiustificato».
L’assessore regionale ha spiegato che saranno seguite tutte le procedure da attivarsi se ci dovesse essere un’evoluzione ed ha rimarcato l’importanza dell’informazione tempestiva data dal governo cinese.
«Nelle ultime ore ho avuto ampie rassicurazioni dall’Ats – ha concluso Nieddu – che può contare su professionisti d’eccellenza come il commissario, dottor Giorgio Steri, il responsabile del centro vaccinazioni della Assl di Cagliari, dottor Gabriele Mereu, e il dottor Fabio Barbarossa, in prima linea durante le emergenze passate come medico sentinella e docente nei corsi Sars».
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