Per questa ragione Franco e Mario, soci, si apprestano a realizzare il loro progetto prima di tutto lavorativo ma dichiaratamente di supporto e solidarietà alle donne.
Nel 1868, tra i vicoli e le strade di Nùoro, questo è certo, non avremmo trovato luci e luminarie colorate, neanche l’aria che tirava, già dal mese di aprile, sarebbe stata quella frizzante del monte Ortobene, più verosimilmente quella maleodorante dl Fossoloroddu. In una terra trattata come una periferia, dimenticata da Dio e ostaggio del banditismo, l’esasperazione portò all’esplosione della rivolta contro la privatizzazione delle terre e dei salti comunali, levati dalla disponibilità del popolo, nell’assunto del ricco più ricco e del povero…a sa bertula.
In “sos guruttos” di Nùoro dunque non melodie corali ma una sola voce all’unisono che scandiva rabbiosa: «… a su connottu, a su connottu!» La richiesta del conosciuto, del “com’era un tempo”, del certo. Parrebbe, secondo quanto riportato dalle cronache del tempo, che la ribellione fu guidata senza tentennamenti da Pasca Zau, femmina energica e decisa, che in un’epoca nella quale la donna veniva considerata solo come riproduttrice, rappresentava un evento straordinario. E non fu sola.
Una altrettanto combattiva stava al suo fianco, tale Moritta, che ben poche remore aveva nell’aggredire gli avversari maschi, cosa che fece nei confronti di uno di questi al quale si rivolse minacciosa «dicendo bae… ja t’arranzo deo».
È un dato di fatto, una barbara realtà ancora oggi alle porte del 2020, che l’altra metà del cielo non abbia la considerazione, i riconoscimenti ed il valore che merita, un mondo di stampo maschilistico non le perdona né concede nulla. Considerato che non c’è il tempo di aspettare che rinascano donne da combattimento come Pasca e Moritta, c’è qualcuno che ha deciso di dedicare la sua nuova attività a loro, a tutte quelle donne che non accettano supinamente il destino di comprimarie, di alternative, di esecutrici di ordini. A tutte quelle che non hanno voluto e permesso venissero loro tarpate le ali, seguendo le loro passioni, il loro destino. Una fra tutte Grazia Deledda, derisa e insultata per il suo sogno di voler fare la scrittrice e invece arrivata, a forza di gomiti, fino a Stoccolma per ritirare addirittura un Nobel.
Per questa ragione Franco e Mario, soci, si apprestano a realizzare il loro progetto prima di tutto lavorativo ma dichiaratamente di supporto e solidarietà alle donne.
Morittas, in onore dell’omonima nuorese, è il nome del nuovo ristorante la cui inaugurazione è fissata per il 20 dicembre in città, dalle 18.30, in via Brigata Sassari, proprio di fronte al vecchio ospedale San Francesco. Il locale, arredato e colorato con gusto, ha nelle figure femminili la sua peculiarità, Sarà opportuno che ragazze e signore ricambino l’omaggio, le occasioni non mancheranno visto che l’offerta prevede la colazione, spuntini veloci pranzo e cena.
Così potrà capitare che tra una pietanza e l’altra della cucina tradizionale e non solo, possiate sentire qualcuno che urla «...su connottu, su connottu!!!» . Beh, non allarmatevi, non è una rivolta, tranquilli, è solo il nome di un piatto della casa.
Informazione promozionale
(Ai sensi della legge D.Lgs. 231/2001)