Ennesimo atto intimidatorio ai danni di un Primo Cittadino: questa volta nel mirino Ovidio Loi, sindaco di Ula Tirso.
Due giorni fa nella scala esterna della sua abitazione è stata rinvenuta una busta con tre proiettili.
Per l’oristanese è il secondo atto intimidatorio in poco tempo: il 6 settembre le auto del vicesindaco di Ardauli, Marco Deiana e di sua moglie erano state date alle fiamme.
Andrea Soddu, sindaco di Nuoro e presidente del Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna, ha espresso, a nome di tutti i sindaci dell’Isola, solidarietà al collega Ovidio Loi:
«Siamo vicini a Ovidio e alla comunità di Ulà Tirso in questo momento difficile. Gli attentati agli amministratori pubblici in Sardegna hanno numeri e frequenze da rappresaglia: ogni volta dobbiamo constatare quanto siamo abbandonati a noi stessi e quanto sia facile per il mitomane di turno attentare alla nostra serenità con ripercussioni sulla vita amministrativa delle nostre città e dei nostri paesi. Continuiamo a non ricevere risposte alle nostre domande e alle nostre richieste per arginare una pesante deriva antidemocratica. Forse, noi sindaci dovremmo interrogarci sul da farsi, magari con un’azione unitaria che smuova chi di dovere. I nostri comuni soffrono già le pesanti criticità dovute a spopolamento, carenze di fondi e personale e chiusure, soppressioni o accorpamenti dei presidi statali: rimanere inermi davanti a questi attacchi significa scoraggiare l’impegno dei cittadini per la propria comunità, significa prepararsi ad un futuro di malessere e rassegnazione».
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