Sono quattro pubblici ufficiali e si trovano ora agli arresti domiciliari le persone arrestate stamattina dalla Guardia di Finanza di Oristano in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Oristano su richiesta della Procura della Repubblica. Per uno di loro è scattata anche la sospensione dalle funzioni. I reati contestati sono quelli di corruzione, frode nelle pubbliche forniture, omissione di atti d’ufficio, abuso di ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.
L’inchiesta, denominata “Ippocrate”, era scattata nel 2017 con una serie di perquisizioni negli uffici della ASSL di Oristano e dell’Ospedale San Martino di Oristano e riguardava in particolare una sorta di racket delle assunzioni che pare andasse avanti da diverso tempo. Successivamente era stato sentito come testimone negli uffici della Procura anche l’allora presidente della Regione Francesco Pigliaru.
Tra gli arrestati l’ex consigliere regionale Augusto Cherchi, primario dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione del San Martino, e il sindaco di Macomer Antonio Succu, già primario del reparto di Ginecologia dello stesso ospedale e ora a capo del medesimo reparto a Nuoro, entrambi esponenti del Partito dei sardi, sono i primi nomi eccellenti emersi tra le persone arrestate per lo scandalo della sanità a Oristano.
Tutti e due sono ora ai domiciliari. Stessa misura anche per un infermiere originario di Silanus, Salvatore Manai. Per avere il nome del quarto e ultimo arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza, si aspetta la conferenza stampa convocata alle 16 dal procuratore della repubblica di Oristano.