Il corpo del velista oceanico Gaetano Mura trasformato in pesce, un pesce avvolto e coperto dalla plastica. Questa la nuova condizione della fauna marina in una serie di ritratti firmati da Carla de Gioannis, fotografa e compagna del navigatore, anche lei atleta, a 51 anni ha vinto il titolo mondiale di nuoto nella categoria master, e profondamente amante del mare.
“Pesce fuor d’acqua” è il titolo di questo progetto fotografico di Carla de Gioannis e Gaetano Mura. Sportivi, compagni di vita e di avventure marine. Le sempre più precarie condizioni del mar Mediterraneo e degli Oceani hanno ispirato la coppia: «la plastica e la micro plastica satura i nostri mari più rapidamente di qualsiasi altra forma di inquinamento» sostengono i due sportivi.
Dopo Cagliari ed Alghero la mostra approda, con il gratuito patrocinio del Comune di Dorgali, in una sede naturale per questi eventi: all’Acquario di Cala Gonone. Fedele alla sua mission “Conoscere è il primo passo per poter proteggere”, l’Acquario è da sempre impegnato in un’opera di divulgazione in difesa dell’ambiente: dal consumo responsabile delle risorse alla salvaguardia della biodiversità, dalla lotta a tutte le forme di inquinamento al riciclo e riutilizzo dei materiali. Quest’anno l’Acquario ha incentrato la sua proposta didattica rivolta alle scuole proprio sull’inquinamento da plastica in mare, coinvolgendo gli oltre 4.000 alunni che visitano la struttura ogni anno con un laboratorio di riciclo, “Il riciclaquario”, che, attraverso il recupero di rifiuti in plastica, ha permesso ai ragazzi di creare piccole opere d’arte.
La mostra, allestita all’interno del percorso espositivo dell’Acquario, sarà visitabile dal 10 al 18 agosto dalle 10:00 alle 18:00. Il martedì e il sabato è prevista l’apertura notturna, dalle 21:00 alle 23:00.
«Tutta la plastica necessaria per il nostro progetto è stata recuperate in mare e tra le scogliere. Questa è stato tristemente la parte più semplice e rapida del nostro lavoro. abbiamo viaggiato per la Sardegna, la nostra isola, alla ricerca di luoghi ancora relativamente poco coinvolti da questo fenomeno dilagante. Proprio questi luoghi straordinari possono essere un forte simbolo di speranza e d’ispirazione per sensibilizzare tutti partendo dai piccoli gesti personali per poi dilagare su scale più grandi».
Il lavoro è solo all’inizio: «ci siamo appassionati al nostro progetto tanto da intravederne un work in progress che partendo dalle coste della nostra isola possa proseguire in altri luoghi del pianeta coinvolgendo persone come il pesce rosso che nella persona di Martina Ardizzoni si è prestata per alcuni scatti».